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La Spagna "liberalizza" l'aborto

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La proposta è diventata legge: nessun vincolo entro le 14 settimane, nemmeno per le sedicenni

Roberto Amaglio
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A sedici anni si è ancora ragazzini nella gran parte dei Paesi d'Europa: la patente è solo un sogno, per muoversi bisogna dipendere ancora da mamma o papà e persino per le giustificazioni scolastiche serve una firmetta da parte dei genitori. In Spagna, però, d'ora in poi una ragazzina di sedici, diciassette anni potrà decidere di interrompere una gravidanza. È infatti entrata in vigore in Spagna la nuova e contestata normativa sull'aborto che permette l'interruzione volontaria (Ivg) fino alla 14° settimana di gravidanza senza alcun motivo e fino alla 22° settimana in caso di rischi per la madre o se il feto presenta malformazioni. Una legge “permissivista”, dunque, che è stata definita da più parti “incompatibile con la coscienza morale”, soprattutto in virtù del fatto che, come detto, nel pacchetto legislativo è contemplata la possibilità per le adolescenti di 16-17 anni di abortire senza il consenso dei genitori, purché questi ne siano informati. Tuttavia, oltre la nuova legge prevede un'altra apertura che fa discutere: finora in Spagna le donne potevano ricorrere all'interruzione volontaria della gravidanza solo in caso di stupro (fino alla 12° settimana), di malformazione del feto (22°) o per grave rischio per la salute della madre (senza limite temporale). Questa nuova normativa, insomma, riafferma ancor di più il diritto all'aborto che era stato depenalizzato per la prima volta nel 1985. Costituzionalità – A dimostrazione che la nuova legge presenta articoli per lo meno criticabili, la Suprema Corte spagnola mercoledì scorso ha riconosciuto l'ammissibilità di un ricorso presentato dal Partito popolare, il quale aveva chiesto la sospensione in via cautelativa di otto articoli della legge con la motivazione che violerebbero l'articolo 15 della costituzione (quello sul diritto alla vita). A tal proposito il Governo ha dovuto presentare sabato la sua tesi difensiva, così da permettere ai Giudici di decidere se procedere alla sospensione cautelare della riforma. Proteste – Ed è stato nel giorno della presentazione della linea difensiva da parte del Governo nei confronti della nuova legge che è montata la protesta popolare davanti alla Corte costituzionale di Madrid. Sabato, infatti, diverse centinaia di persone sono scese in piazza rispondendo all'appello di varie associazioni e gruppi politici.

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