Improvvisa comizio dopo festino a base di sesso e cocaina
È uscito sul balcone e ha urlato frasi oscene e sconnesse. Poi si è sentito male
Notte folle - Prima una festa a base di cocaina e sesso. Poi la corsa in ospedale. Il protagonista della vicenda è un consigliere del Pdl della Provincia di Roma, Pier Paolo Zaccai di 42 anni. L'uomo era stato ricoverato in stato confusionale all'ospedale Grassi di Ostia ma ha già lasciato l'ospedale, dove è stato medicato per una contusione al ginocchio. A quanto si apprende da fonti sanitarie, Zaccai non è stato sottoposto a test tossicologici. Il politico del Pdl era stato soccorso dalla guardia medica psichiatrica allertata dalla polizia per i suoi comportamenti inconsulti che avevano portato a un ricovero coatto del politico dopo una sedazione. Alla festa erano presenti anche dei trans. Così a svelare il retroscena alle forze dell'ordine è stato proprio uno degli invitati: pare che il politico si sia affacciato sul balcone, che sembra essere di proprietà di un transessuale della zona di San Giovanni, e abbia urlato frasi oscene, sconnesse e in seguito abbia improvvisato un comizio. Poi il malessere e la corsa in ospedale, non con ambulanza, ma con alcuni conoscenti. La polizia ora sta indagando sulla vicenda. A quanto si apprende, un transessuale si troverebbe ora negli uffici del commissariato di polizia per accertare la sua posizione. Sospensione - Nel frattempo Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Pdl del Lazio dichiara: «In attesa di comprendere meglio le dinamiche che hanno portato al ricovero in ospedale del consigliere provinciale del Pdl Pier Paolo Zaccai, riteniamo opportuno sospendere cautelativamente dal partito il consigliere in questione». Le testimonianze - A via Manlio Torquato, tra l'Appia e la Tuscolana, non si parla d'altro. «Sono stato svegliato intorno alle 6 dalle urla di un uomo affacciato dal balcone al primo piano del palazzo di fronte. Quel politico gridava disperato: "Aiuto, aiuto mi hanno incastrato". Ha svegliato tutto il vicinato». A parlare è Michele che abita vicino al palazzo di via Manio Torquato in zona Appio dove il consigliere provinciale è stato soccorso. «Indagavo sui trans e perciò mi hanno incastrato - farneticava il consigliere - poi quattro o cinque trans hanno preso pc e altri oggetti e sono scappati prima dell'arrivo della polizia». Lungo le stradine limitrofe parecchi bar e negozi: c'è incredulità e sgomento per quanto accaduto. Ma c'è anche un'altra versione dei fatti, rispetto a quella emersa nelle prime ore. Come quella della titolare di una lavanderia che alle 6 aveva appena aperto: «L'ho sentito urlare disperato - ha raccontato la titolare - Tre trans volevano buttarlo di sotto, mentre un quarto cercava di difenderlo e lo tirava indietro. All'arrivo della Polizia, sono fuggiti tutti e quattro. L'hanno pure pestato, era conciato veramente per le feste. Sono cinquant'anni che sto qui, ma non era successo niente del genere, è stata una mezz'ora di terrore. Sapevamo che lì abitavano dei trans, ma erano sempre stati tranquilli. Ora la casa è stata sigillata. Hanno fatto tanta cagnara per Marrazzo - ha concluso la signora - una volta per uno non fa male a nessuno». La reazione della moglie - «Andatevene, siete peggio degli sciacalli», ha gridato la moglie del politico. Ma la rabbia ha subito lasciato il posto alle lacrime e ai singhiozzi. La donna, capelli raccolti e occhiali scuri, dopo essersi accertata che i giornalisti lasciassero il centro residenziale sulla Cristoforo Colombo, dove vive con suo marito, si è chiusa in casa. A riconoscerla, un vicino di casa che con i coniugi intratteneva rapporti di buon vicinato. «Dopo il caso Marrazzo, non mi stupisco più di niente, ma certo non me l'aspettavo - dice il vicino tornato in mattinata da un viaggio di lavoro - li conoscevo poco anche perché lui, per motivi di lavoro non c'era mai, ma sono sempre state persone tranquille e cortesi». Impegno nell'educazione - «La triste vicenda del Consigliere provinciale Pier Paolo Zaccai dimostra ancora una volta i drammatici effetti derivanti dall'uso della droga». Così afferma in una nota il senatore del Pdl, Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del consiglio per le politiche contro la droga e per la famiglia. «La consapevolezza di quanto le sostanze possano inquinare la vita politica, sociale ed economica del nostro Paese richiede da parte di tutti un rinnovato e concorde impegno di educazione, prevenzione e informazione e l'introduzione di strumenti normativi che garantiscano l'elettorato sul non uso delle droghe da parte di chi è chiamato a ricoprire incarichi pubblici». Politici ipocriti - Sulla vicenda interviene anche Wladimir Luxuria: «Più che comico o drammatico l'episodio che ha visto coinvolto in un festino a coca e trans il consigliere provinciale Zaccai è sicuramente grottesco. Nel comizio che ha improvvisato sul balcone sotto l'effetto degli stupefacenti probabilmente il consigliere Pdl o si sentiva come Mussolini a piazza Venezia oppure pensava di essere al raduno del Family day a San Giovanni. Di sicuro - sottolinea- questa è l'ennesima dimostrazione dell'ipocrisia di tanti politici che predicano male e razzolano benissimo».