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Manovra Tremonti: i comuni scendono in piazza

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Scatta la protesta dei Sindaci davanti a Palazzo Madama. No ai tagli previsti dal Ministro dell'Economia

bonfanti ilaria
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L'Associazione Nazionale dei Comuni italiani è scesa oggi in piazza per protestare contro i tagli della manovra del Ministro dell'economia, Giulio Tremonti. I primi cittadini scendono in piazza - Sindaci con il cappio al collo si sono schierati in Piazza Navona, all'altezza di Corso Rinascimento e del Senato, per fare sentire la loro voce. Il Presidente dell'Anci, Segio Chiamparino, ha puntato il dito contro Tremonti, promettendo guerra. "Se non arriva dal ministro dell'Economia una convocazione di Comuni, Province e Comunità Montane noi lo riterremo un atto di ostilità e ad ostilità si risponde con ostilità", ha infatti tuonato il Presidente dell'Anci. Sono in molti i primi cittadini che hanno aderito alla protesta, esponendo numerosi cartelli dal messaggio "Comuni con il cappio al collo" e, ancora,  "Comuni affetti da instabilità del patto". Le dichiarazioni dei Sindaci -  Il Sindaco di Sperone, in provincia di Avellino, Salvatore Alaia, è uno degli schierati in prima linea contro la manovra e sottolinea, indignato, la carenza di risorse finanziarie e umane, aggiungendo che se la situazione non dovesse evolvere positivamente la contestazione continuerà a pugno duro. Il messaggio di Letizia Moratti - Non si è fatta attendere nemmeno la risposta del Sindaco di Milano, Letizia Moratti, che si è detta d'accordo con i primi cittadini presenti alla manifestazione. Ha inoltre aggiunto che " la città di Milano è presente, ma siamo certi che il governo accoglierà le nostre proposte perchè non modificano l'entità della manovra, ma premiano chi è stato efficiente". Bersani invita a reagire, troppo poca l'attenzione al problema - Più duro è, invece, Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, che sfoga la propria rabbia nei confronti del Ministro dell'economia e del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Con questo meccanismo berlusconiano-tremontiano si dà la pistola in mano agli enti locali, si fa parare al popolo, non alle quaglie", ha sottolineato. E ha poi continuato denunciando che, secondo il Pd, la "metà della manovra ricade addosso ai servizi fondamentali ed è per questo che i sindaci devono reagire. Come Pd abbiamo presentato proposte anche per prendere i soldi altrove, non solo per dire no, ma, purtroppo, c'è troppo poca attenzione".

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