Rai favorevole alla trasparenza dei compensi
Masi alla Commissione di Vigilanza: "Servono indicazioni che tengano conto del mercato e della concorrenza"
Dopo il via libera della Commissione di Vigilanza Rai, arriva anche dal direttore generale dell'azienda l'ok alla norma per la trasparenza. Smentendo le indiscrezioni, Mauro Masi e i suoi si sono dichiarati favorevoli all'emendamento presentato dal capogruppo Pdl, Alessio Butti, e approvato lo scorso 9 giugno - con alcune modifiche - anche dall'opposizione. Ufficializzando la posizione della Rai, durante l'audizione di oggi in commissione, il direttore ha precisato che i compensi di conduttori e giornalisti saranno resi pubblici, attraverso i titoli di coda delle diverse trasmissioni, a condizione però che venga valutato prima l'impatto di un simile provvedimento sul mercato e le logiche della concorrenza. Concorrenza e privacy - Di qui la richiesta ai presidenti di Privacy, Agcom e Antitrust su quale debba essere la strada da percorrere. All'azienda dovranno essere fornite "indicazioni specifiche su questo aspetto, alla luce delle leggi vigenti e anche tenendo conto del fatto che operiamo sul mercato e quindi si ha a che fare con la concorrenza. Pubblicheremo i compensi facendo attenzione a non minare sotto il profilo economico l'azienda. Per questo ho inviato una lettera al garante della privacy per sapere come applicare la misura sotto il profilo della concorrenza e della privacy". Dopo la lunga lunga premessa-esposizione di oggi, l'audizione prosegue domani con le risposte alle domande dei commissari, come detto al termine dal presidente Sergio Zavoli: "Signor Direttore, non le è stato offerto un privilegio: questa sua irrituale, lunga premessa servirà da supporto per qualsivoglia domanda le si vorrà rivolgere, domani, alle 14, nella seconda fase della sua audizione. Se vorrà farvi partecipare i suoi autorevoli collaboratori (i vice direttori generali Lorenza Lei e Giancarlo Leone, ndr), la Commissione non ha alcuna riserva in proposito. E quanto ci ha anticipato rappresenterà solo una parte dell'audizione vera e propria, non potendo oggi veder esauriti i suoi e nostri argomenti. Non ci fa velo, in proposito, la sua da poco rivendicata educazione barnabitica, che non ha, se non ermeneuticamente, uno stretto valore evangelico! Avrà, dunque, la nostra dovuta, laica capacità di ascolto". Adoc - "Apprezziamo la valutazione positiva del direttore generale Masi sulla trasparenza dei compensi dei conduttori in Rai, pubblicare i compensi non deve essere visto come un possibile squilibrio della concorrenza ma come un atto di chiarezza nei confronti dei milioni di cittadini che pagano il canone". Per Carlo Pileri, presidente dell'Adoc, si potrebbe fare anche qualche passo in più. Da tempo l'associazione chiede l'applicazione del bollino sui programmi Rai finanziati con i soldi del canone: "La presenza del bollino è fondamentale per far sapere ai cittadini quali siano i programmi finanziati coi loro soldi e per i quali chiediamo, come Adoc, non ci sia pubblicità".