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Casa, anche la Bonino si prende un milioncino

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Non solo Casini, Fini e la Melandri. Anche Emma è diventata ricca coi rimborsi, come la Turco e la moglie di Fassino

Michela Ravalico
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Un milione e spiccioli. Soltanto in "diaria", Emma Bonino e Livia Turco hanno sfondato il muro delle sette cifre. Poco più sotto c'è anche Anna Serafini, moglie di Fassino. Il meccanismo è lo stesso che vi abbiamo spiegato nei giorni precedenti attraverso gli esempi di altri politici di primo piano: le tre signore percepiscono una diaria incassata, in teoria, per pagarsi vitto e alloggio nella capitale: quattromila e tre euro mensili. L'affare sta nel fatto che tutte  a Roma già ci risiedono, ergo vengono finanziate per una trasferta che trasferta non è.  Così la leader dei radicali, dopo 260 mesi di attività parlamentare, ha ammonticchiato 1.040.808 euro. Una vittoria al fotofinish rispetto alla Turco, staccata d'una manciata di euro appena: 259 mesi e 1.032.774 euro in diarie. Oltre signora Fassino (812.609) c'è anche il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, parlamentare da 219 mesi rimborsato con 876.657 euro. A chi pensano di darla a bere, i nostri politici? Parlano parlano di austerità, di sacrifici, di misure anti crisi necessarie per rimettere in sesto l'Italia. Ma loro, quando pagano? Intanto, se si fa il conto di quanto hanno accumulato a carico nostro in questi lunghi anni di mangiate, non basterebbe neppure decurtare lo stipendio del 50% per pareggiare i conti. Un esempio per tutti? La storia di Pierferdinando Casini pubblicata ieri su Libero a firma di Franco Bechis. "A Pier Ferdinando Casini gli italiani hanno regalato un casone - ha scritto Bechis - Da quando l'ex braccio destro di Arnaldo Forlani è entrato in Parlamento nel lontanissimo 1983 la Camera gli ha corrisposto un rimborso spesa per pagarsi un appartamento a Roma che tenendo conto dell'inflazione da allora ad oggi ammonta a 1.297.007 euro, una cifra che nella capitale vale una casa di lusso". E l'ex presidente della Camera non è certo il solo ad aver goduto dei super privilegi di parlamentare. Grazie alla diaria, l'indennità corrisposta per i parlamentari residenti a Roma, onorevoli e senatori si son fatti ricchi. Una manna, quella della diaria, che ha consentito di comprarsi casa (o di pagarsi l'affitto) nella Capitale a spese del contribuente. I più ricchi sono quelli che hanno registrato una permanenza più lunga in Parlamento. Come Giovanna Melandri, per esempio, "Nonostante figuri da lustri alla voce “giovani promesse della sinistra”, l'ex ministro è alla Camera da un pezzo. Precisamente dal 1994: a oggi fanno cinque legislature tonde, per un totale di 182 mesi. Calcolando la diaria sull'importo attuale di 4.003 euro mensili, il totale dà 728.546 euro. Che, oltre che per quella a Roma, non è da escludere possano essere serviti anche per l'acquisto della seconda casa della Melandri, comprata in Kenya (a Watamu, vicino a Malindi) dalla moglie di Roberto Vecchioni" si legge su libero, nell'articolo a doppia firma Bolloli-Gorra. "Altro colosso della diaria è Fabrizio Cicchitto. Il capogruppo del PdL a Montecitorio, fra Camera e Senato, fra Psi, Forza Italia e PdL, ha inanellato 205 mesi da parlamentare (esordio nella settima legislatura, anno di grazia 1976). La diaria accumulata in tale periodo assomma a 820.615 euro. A proposito di ex socialisti, da segnalare il caso di Margherita Boniver. L'ex presidentessa di Amnesty Italia è alla quinta legislatura: per 198 mesi ha ritirato lo stipendio alla Camera o al Senato, trovandoci dentro una voce “diaria” ammontante nel complesso a 792.594 euro. I recordman della Camera, tuttavia, sono Casini e Gianfranco Fini: otto legislature otto (primi timidi passi a Montecitorio nel giugno 1983: presidente del consiglio Amintore Fanfani, Roma campione d'Italia con 43 punti, ultima avveniristica novità dell'automobile la Polo, costo otto milioni). A oggi fanno 306 mesi da parlamentari. Equivalenti all'inezia di 1.224.918 euro complessivi.  

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