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Rc auto, in Italia premi da record

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Il presidente dell'Isvap rileva incrementi tripli rispetto alla media europea tra il 2002 e il 2009

Eleonora Crisafulli
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Caro Rc auto e premi da record in Italia. A denunciare l'innalzamento senza limiti delle tariffe è il presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini, che lancia l'allarme illustrando la sua relazione annuale. Nel Belpaese il premio medio per l'Rc auto è praticamente doppio rispetto a quello applicato in Germania, Francia e Spagna: 407 euro contro, rispettivamente, 222, 172 e 229. L'andamento degli indici dei prezzi delle assicurazioni dei mezzi di trasporto per il periodo 2002-2009 "mostra per l'Italia un incremento cumulato quasi triplo, il 17,9% contro il 7,1% della media europea". L'aumento delle tariffe "non è la risposta corretta" alle difficoltà del settore e l'Rc auto è "il tallone d'Achille del sistema". Oltre alla riduzione del 3,6% della raccolta premi, nel 2009 è peggiorato al 108% il rapporto tra spese più oneri sui sinistri e gli incassi derivanti dai premi (combined ratio). Il buon andamento della gestione finanziaria ha consentito di contenere in meno di 100 milioni le perdite del comparto, ma alle difficoltà le imprese hanno reagito azionando la leva degli aumenti tariffari, ha aggiunto il numero uno dell'Isvap, ricordando che "nel periodo aprile 2009-aprile 2010 sono aumentate a due cifre le tariffe medie ponderate relative a tutte le tipologie di assicurati sotto osservazione". Quello dell'aumento delle tariffe è, secondo Giannini, "solo la leva più immediata e a più rapido effetto in un mercato in cui il cittadino è obbligato ad assicurarsi". Sulla determinazione del costo finale intervengono numerosi fattori tipici dell'Italia, dallo stato delle strade all'elevata incidenza delle lesioni denunciate, "ma il confronto con quanto accade negli altri Paesi europei deve comunque far riflettere". L'indagine condotta dall'Isvap sulla gestione dei sinistri da parte delle imprese conferma l'esistenza di "diffuse inefficienze alle quali occorre porre rimedio". Negli ultimi cinque anni, ad esempio, la presenza di uffici di liquidazione dei sinistri sul territorio, è diminuita del 30%, il rapporto tra reclami e sinistri è peggiorato del 77%, l'importo delle sanzioni è salito del 40%. Giannini ricorda quindi che finora le compagnie hanno rinviato gli investimenti necessari, ma "è arrivato il momento di agire". Tra gli ulteriori e solleciti interventi auspicati dall'Isvap ci sono la tabellazione del danno biologico per le lesioni di maggiore entità e l'abolizione del tacito rinnovo.

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