Nucleare, ultimatum di Ahmadinejad alla Russia
Il presidente iraniano: "Mosca stia attenta a non schierarsi con i nemici dell'Iran"
La Russia dovrebbe fare molta attenzione a non schierarsi con i nemici dell'Iran. L'ultimatum per Mosca arriva dal signore del nucleare, Mahmoud Ahmadinejad, impegnato a consolidare l'asse Teheran-Ankara dopo l'assalto di Israele alla nave di aiuti destinata a Gaza. Per il presidente iraniano, l'offerta turco-brasiliana per l'arricchimento di uranio al di fuori dei confini del Paese è un'occasione "irripetibile": "Noi speriamo e continueremo a sperare che saranno capaci di cogliere questa opportunità" ha detto Ahmadinejad a Istanbul, "ma diciamo con chiarezza che questa opportunità non si ripeterà". Nessun negoziato - L'Iran, ha aggiunto il presidente, non accetterà mai di negoziare sul suo programma nucleare se il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovesse adottare nuove sanzioni contro la repubblica islamica. "Ho detto che il governo americano e i suoi alleati si sbagliano di grosso se pensano di poter brandire il bastone della risoluzione Onu e poi sedersi a negoziare con noi una cosa del genere non accadrà". Immediata la risposta di Vladimir Putin, che si è detto pronto a incontrare il leader iraniano. A margine della Conferenza per l'iniziativa comune e le misure per la fiducia in Asia (Cica), il premier russo ha annunciato di essere favorevole a nuove sanzioni contro Teheran, purché le misure non siano "eccessive". L'accordo tripartitico, firmato il 17 maggio a Teheran, prevede lo scambio in Turchia di 1.200 chili di uranio iraniano leggermente arricchito (3,5 per cento) con 120 chili di combustibile arricchito al 20 per cento fornito dalle grandi potenze, destinato al reattore di ricerca iraniano di Teheran. Intanto le potenze occidentali continuano ad accusare l'Iran di volersi dotarsi dell'arma nucleare, ma Ahmadinejad continua a negare, sostenendo invece di voler solo sviluppare l'energia nucleare civile.