Scontro Calderoli-Abete sui premi e ingaggi dei calciatori
Dopo la Rai, il ministro critica i compensi milionari del mondo del pallone. Pronta replica di Abete: redditi tassati sono introiti per lo Stato
L'austerità deve valere per tutti. Il ministro Calderoli, dopo aver attaccato i compensi elargiti dalla Rai, interviene sul mondo del pallone. «È giusto – dichiara all'Ansa il ministro – che anche il mondo del calcio partecipi ai sacrifici degli italiani di fronte alla crisi». Calderoli ne ha per tutti, la sua opera moralizzatrice piacerà alla gente gravata dai sacrifici previsti in manovra. Ridurre premi e ingaggi dei calciatori. Appello alla Federazione in vista dei mondiali “affinché gli eventuali premi che spetteranno ai calciatori vengano ridimensionati rispetto alla crisi. Anzi sarebbe un bel gesto se calciatori e Federcalcio ne devolvessero parte a titolo onorifico”. Poi una stoccata all'Inter, difficilmente definibile una squadra italiana perché “vince titoli senza italiani, facendo giocare due minuti Materazzi. Non è italiano neppure l'allenatore. Come possiamo considerarla una società italiana?”. E un'altra stoccata implicita a Moratti, reo di aver “drogato il mercato” grazie ai Cip 6 cioè gli incentivi pubblici per l'energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate, quindi anche a società petrolifere, di cui Moratti è proprietario. Replica Abete – «Siamo in linea con la politica del Coni. Il presidente Petrucci ha ricordato a noi di stare attenti sui costi e I soldi giungono dalle casse della Fifa che mette dei premi che partono da 8 milioni di dollari dalla prima fase fino ai 30 per la squadra vincitrice». I premi della Fifa sono aumentati di anno in anno? «Sì – risponde Abete – perché il calcio fortunatamente ancora tiravogliamo andare avanti su questa linea». La replica della Federcalcio non si è fatta aspettare. Ai microfoni di "Radio Anch'io" su Radiouno, il presidente Abete ha respinto le accuse: «Non parliamo di bilanci della Federazione perché tutte le risorse che dovessero venire per i giocatori arriverebbero dai ricavi per manifestazione come Europei e Mondiali. Nel 2006 il saldo è stato attivo. Dei premi non abbiamo mai parlato perché i giocatori non hanno posto il problema. I soldi giungono dalle casse della Fifa che mette dei premi che partono da 8 milioni di dollari dalla prima fase fino ai 30 per la squadra vincitrice». I premi della Fifa sono aumentati di anno in anno? «Sì – risponde Abete – perché il calcio fortunatamente ancora tira». Precedentemente anche alcuni giocatori della Nazionale avevano commentato la proposta di Calderoli. Tranchant Cannavaro (“Siamo un Paese ridicolo”) - Sdrammatizza Palombo: «Ma quali premi? Pagherei io per vincere il Mondiale». Abete non risparmia di punzecchiare il ministro e ricorda che gli ingaggi rimpinguano le casse dello Stato: "C'è molta attenzione sul versante fiscale. Se la Federazione determina un premio a un giocatore, è un reddito a 360 gradi e determina la tassazione. Sul versante fiscale dobbiamo dire che avere dei giocatori che guadagnano bene vuol dire anche avere la certezza di introiti per lo Stato".