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Donne in pensione tardi, La Marcegaglia ci sta

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La richiesta di Bruxelles riceve il consenso di Confindustria: "Non siamo spaventati"

Paolo Franzoso
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"L'età di pensionamento delle  donne è un tema che va affrontato. Sono d'accordo e non sono spaventata dal fatto che le donne possano andare in pensione più in là nel tempo". Emma Marcegaglia parla a margine del Business forum Italia-Cina a Pechino. Il capo di Confindustria si schiera con Bruxelles - che ha chiesto l'innalzamento a 65 anni dell'età pensionabile per le impiegate della Pubblica Amministrazione - perché “in un paese come l'Italia, in cui la speranza di vita è tra le più alte, e quella delle donne ancora di più, l'innalzamento dell'età pensionabile per le donne è un tema da affrontare”. Vota il sondaggio sulla home page di Libero www.libero-news.it  La Commissione europea ha chiesto ieri all'Italia di equiparare, nella Pubblica Amministrazione, l'età pensionabile delle donne a quella degli uomini. Se Roma non sia adeguerà al più presto sarà avviata una procedura d'infrazione delle norme comunitarie davanti alla Corte di Giustizia europea. La minaccia di deferimento è contenuta in una lettera inviata dal commissario Ue, Viviane Reding, al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Nel novembre del 2008, Roma era stata oggetto di condanna per lo stesso motivo:  la discriminazione ingiustificata nei confronti degli uomini, che vanno in pensione cinque anni più tardi rispetto al gentilsesso. La Commissione vuole capire perché il governo non si sia ancora conformato alla sentenza nonostante i ripetuti richiami. Sacconi ha ricordato che il governo Berlusconi ha già varato un programma per equiparare l'età pensionabile dal 2018 per "dare alle donne il giusto tempo per organizzarsi un percorso di vita". Ora l'Ue fissa il termine al 2012.

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