Nucleare, raggiunto l'accordo: "Nessuno avrà l'atomica"
Dopo un mese di lavori i 189 Paesi membri hanno approvato un documento per il disarmo globale
L'Onu è ormai pronta al disarmo globale. Dopo un mese di lavori, i 189 Paesi membri hanno approvato ieri a New York un documento di 28 pagine per la revisione del Trattato di non Proliferazione nucleare. Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina, le cinque potenze nucleari riconosciute si impegnano ad accelerare la riduzione degli arsenali, a diminuire l'importanza strategica delle armi nucleari e a presentare un rapporto sui progressi di tali iniziative nel 2014. Viene indetta poi per il 2012 una Conferenza Internazionale "per la denuclearizzazione del Medio Oriente" e l'eliminazione dalla regione di altre armi di distruzione di massa. Il documento auspica in particolare che Israele aderisca al Trattato mettendo le sue testate nucleari sotto il controllo dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Cinque anni fa la conferenza si era conclusa senza alcun nuovo piano di azione: le tre Commissioni di lavoro infatti rimasero bloccate dai veti incrociati di numerosi Paesi membri. Immediata la reazione di Israele che denuncia "l'ipocrisia" dell'accordo di revisione, che menziona lo Stato ebraico in relazione a una conferenza internazionale sul disarmo in Medio Oriente, "mentre si passano sotto silenzio altri Paesi come India, Pakistan o Corea del Nord, che dispongono di armi nucleari, e cosa che è più grave, come l'Iran che cerca di acquisirne". Lo Stato ebraico non ha mai confermato né smentito di possedere un deterrente nucleare ma l'Aiea ha sempre affermato di volersi comportare sulla base dell'effettiva esistenza delle testate atomiche israeliane (almeno un centinaio, secondo gli esperti). Anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, pur accogliendo con soddisfazione l'accordo raggiunto, definito "equilibrato e realista", ha sottolineato il proprio "forte" disaccordo per il fatto che Israele sia l'unico Paese menzionato nella sezione dedicata alla denuclearizzazione. Il Trattato è un accordo basato su uno scambio: le nazioni non nucleari si impegnano a non sviluppare armi atomiche, quelle nucleari a disfarsene. Inoltre, esiste la garanzia per ogni Paese di potersi dotare di tecnologia nucleare per scopi pacifici. Una clausola, quest'ultima, che all'epoca sembrò innocua, dato che passare da un uso civile dell'energia atomica a uno bellico era assai difficile, ma che oggi invece pone dei problemi, soprattutto con tecnologie quali l'arricchimento dell'uranio.