Rignano, processo rinviato
Quasi tutti i genitori presenti in aula: "I bambini gli abusi li hanno subiti ed è sicuro"
Si torna a parlare oggi di un asilo degli orrori, quello di Rignano Flaminio. Sembrava tutto pronto per la prima udienza oggi a Tivoli. Ma il processo rinviato al 22 settembre per l'instabilità del collegio giudicante poiché uno dei giudici sarà trasferito a Roma. Saranno giudicate dopo l'estate quindi le tre maestre di scuola primaria, Silvana Magalotti, Marisa Pucci e Patrizia Del Meglio, il marito di questa Gianfranco Scancarello e la bidella Cristina Lunerti, accusati a vario titolo di atti osceni, maltrattamenti, sottrazione di persone incapaci, sequestro di persona, violenza sessuale aggravata,corruzione di minore, violenza di gruppo e atti contrari alla pubblica decenza. Accuse pesanti, che possono portare a pene prolungate, fino a 15 anni. Vittime degli abusi sono 21 bambini di Rignano Flaminio. "Quasi tutti i genitori dei piccoli ci saranno - ha detto Arianna Di Biagio dell'Agerif - E noi saremo accanto a loro. Anche se sarà una udienza d'avvio, senza particolari passaggi significativi per tutti noi sarà importante. Perché questa storia si comincerà a discutere nella vera sede. Non è lite condominiale, c'è stato un percorso che ha portato a questo. C'è stato un rinvio a giudizio. Non bisogna più parlare di presunti abusi. I nostri bambini gli abusi li hanno subiti ed è sicuro. Poi bisogna vedere chi, come e quando, li ha fatti. Per questo c'è il processo". Il 12 febbraio scorso il gup ha disposto il rinvio a giudizio di cinque persone. Poi il caso si è riaperto, con un'ennesima rivelazione dei bambini. Quattro di loro hanno riconosciuto in una cascina a pochi chilometri di distanza, il cosiddetto "castello della paura, con la cucina bianca e rossa", dove sarebbero state compiute le violenze. La loro testimonianza è già stata acquisita in sede di incidente probatorio davanti al gip del tribunale di Tivoli e ha richiamato in causa anche una donna polacca che all'epoca degli abusi avrebbe vissuto nel casolare.