Piazza Duomo, Formigoni e Penati contro la Moratti
Il presidente della Lombardia e l'esponente dell'opposizione si schierano al fianco della Curia
Non si placa la polemica sui festeggiamenti degli interisti in piazza Duomo per la vittoria dell'Inter in Champions League (guarda la gallery). Dopo il botta e risposta tra la Curia e il sindaco di Milano, Letizia Moratti, partecipano al dibattito anche Roberto Formigoni e l'avversario politico Filippo Penati. Per il presidente della Regione Lombardia "Piazza Duomo è un luogo di altissimo valore simbolico" e "bisogna che non accada più questa cosa. E' chiaro che la piazza è il luogo pubblico per eccellenza, quindi è chiaro che pensare che la gente si possa raduranare in piazza è pensare in maniera giusta", però, precisa Formigoni, "è altrettanto chiaro che bisogna avere rispetto per i luoghi". E purtroppo "questo rispetto non c'è stato. Capisco il grandissimo concorso di folla, l'emozione particolare del momento, ma chi ha eccepito sul fatto che la piazza sia stata utilizzata in modo inappropriato ha visto giusto, ha fatto un'osservazione giusta". Maxischermo al Meazza - Insomma, il presidente dà ragione alla Curia che aveva criticato gli eccessi dei tifosi e avanza una proposta alternativa alla piazza: "Per quanto riguarda future occasioni come i mondiali - ha detto Formigoni - credo che il luogo più appropriato per un maxischermo per le partite di calcio sia lo stadio. Abbiamo un magnifico stadio (il Meazza), collocare quattro maxischermi nello stadio, che è il luogo dedicato al calcio, sarebbe la soluzione migliore". Penati contro la Moratti - Anche il vicepresidente del Consiglio regionale interviene sulla polemica e non certo per appaggiare il sindaco Moratti: "Ci sono altri spazi che possono essere utilizzati per manifestazioni di questo genere. Credo che siano comprensibili le rimostranze del cardinale e della Curia. Credo che la piazza del Duomo vada preservata". E infine l'affondo: "Sempre più la bussola di Letizia Moratti sono le prossime elezioni e continua la sua deriva pseudo-leghista per cui adesso se la prende anche con la Curia".