Tensione tra le due Coree: intervengono gli Usa
Seul metterà fine ai rapporti commerciali con il Nord. Saranno chieste anche nuove sanzioni
Il presidente degli Usa Barack Obama ha dato ordine alle forze armate di coordinarsi con la Corea del Sud per garantire «la sicurezza e impedire future aggressioni». Obama, in un comunicato, ha affermato che le misure prese dalla Corea del Sud per punire il Nord a seguito dell'affondamento della corvetta Cheonan, avvenito lo scorso 26 marzo, sono «totalmente appropriate». Ha anche aggiunto che Seul, per la sua difesa, può continuare a contare sul pieno e «inequivocabile» sostegno degli Stati Uniti. Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, a margine dei lavori del "Dialogo strategico ed economico" sino-americano ha commentato: «Gli Stati Uniti stanno lavorando alacremente per evitare un'escalation nelle tensioni tra le due Coree dopo l'affondamento della corvetta sud-coreana, di cui è accusata Pyongyang». Il monito dell'amministrazione Obama giunge mentre da due settimane le due Coree sono ai ferri corti. La causa è l'affondamento della corvetta sudcoreana avvenuta per via di un missile che dalle indagini è risultato appartenere alla Corea del Nord. A bordo della corvetta c'erano 46 marinai, tutti morti. La Corea del Sud ha avuto una reazione molto dura nei confronti di Pyongyang tanto che è scattata la minaccia: «D'ora in avanti, la Repubblica di Corea non tollererà provocazioni da parte del nord», ha annunciato il presidente e Lee Mung Bak in un intervento in televisione. Seul chiederà nuove sanzioni contro la Corea del Nord al Consiglio di sicurezza dell'Onu e risponderà con immediatezza a qualsiasi futuro attacco da parte di Pyongyang. Lee Mung Bak, durante l'intervento, ha spiegato anche che Seul metterà fine ai suoi rapporti commerciali con la Corea del Nord e impedirà ai mercantili del Nord di sfruttare le rotte di navigazione del Sud: «Ormai, la Corea del Sud non tollererà alcun atto di provocazione del Nord e manterrà il principio di dissuasione preventiva - ha dichiarato il presidente - Se le nostre acque territoriali, il nostro spazio aereo o il nostro suolo saranno violati, noi useremo immediatamente il nostro diritto all'autodifesa». Venerdì scorso il ministro sudcoreano della Difesa, Kim Tae-Young, aveva affermato che Seul avrebbe «fatto pagare» a Pyongyang il naufragio del Cheonan colato a picco al largo dell'isola di Baengnyeong vicino alla frontiera marittima con la Corea del Nord. Un'indagine internazionale sulla causa del naufragio ha concluso che la nave è stata colpita da un siluro di un sommergibile nordcoreano.