Imboscata a L'Aquila. Stravolta la classifica del Giro
Attacco in massa di 56 corridori. Il giovane Porte in rosa. I big perdono oltre 12'
Clamoroso a L'Aquila. Nell'undicesima tappa del Giro d'Italia, quella che celebrava la città abruzzese colpita un anno fa dal terremoto, si assiste a un clamoroso scossone in classifica generale, con un vero e proprio agguato ai big della classifica generale che rimarrà nella storia della manifestazione organizzata dalla Rcs. A vincere è stato Evgeni Petrov (Katuscia) davanti all'abruzzese Dario Cataldo (altro piazzamento per gli italiani) e a Carlos Sastre, ma la vera notizia è che il gruppo con tutti i big della classifica è giunto al traguardo con 12' e 42” di ritardo, lasciando per strada un'infinità di minuti a vantaggio non di outsider, ma di corridori pericolosi come Arroyo, lo stesso Carlos Sastre, il russo Efimkin e il giovane australiano Richie Porte, ora nuova maglia rosa della corsa; gente che, per capirci, ora può sognare concretamente un posto sul podio finale di Verona. Nel suo pazzo andamento, descrivere la frazione è più facile di quanto possa apparire. Dopo un'ora a mezza a tutta per non far partire la fuga, dal plotone evadevano 56 corridori, tra cui atleti importanti come Bradley Wiggins, il giovane Richie Porte, Duran Arroyo, Linus Gerdemann e lo spagnolo Carlos Sastre. Dietro, invece, la maglia rosa Vinokourov, Cadel Evans, Ivan Basso, Vincenzo Nibali, Stefano Garzelli, Damiano Cunego, lo stesso Marco Pinotti e Michele Scarponi temporeggiavano. “Inseguo io, insegui tu” e alla fine il gruppo degli attaccanti è volato via, arrivando a guagagnare un margine stratosterico di 17'. Dietro i direttori sportivi dei big e gli stessi pretendenti della maglia rosa si guardavano preoccupati cercando improbabili collaborazioni all'interno di un drappello che, paradossalmente, era meno numeroso di quello dei fuggitivi (solo una trentina di unità). Davanti, invece, i Caisse d'Epargne (Arroyo), i Cervelo (Sastre), i Saxo Bank (Porte) e gli AG2R (Efimkin) filavano via per coronare un'imboscata che rimarrà nella storia della corsa rosa. Negli ultimi chilometri, se gli attaccanti già citati tenevano un'andatura alta per guadagnare il più possibile sul “gruppetto” maglia rosa, si scatenava anche la lotta per la vittoria di tappa, con Linus Gerdemann e Dario Cataldo ad animare il finale. Tuttavia, sull'ultimo strappo del centro storico de L'Aquila, a cogliere il momento giusto era Evgeni Petrov, il quale transitava solitario sul traguardo precedendo di una manciata di secondi il beniamino di casa Dario Cataldo e Carlos Sastre, ora di nuovo in ballo per la maglia rosa. Dietro, invece, nemmeno il forcing dei big della classifica (schierati compatti nell'inseguimento) permetteva loro di limitare i danni, con il cronometro che li condannava severamente infliggendogli sul groppone 12' e 42”. Attenzione però a dare per spacciati tutti gli uomini etichettati fino a ieri come i favoriti per la corsa rosa. Se l'Astana, la Liquigas, la BMC, l'Androni-Diquigiovanni e l'Acqua & Sapone non sono riuscite a tenere cucita questa pazza, pazza corsa, chi ci dice che da domani, con tutte le salite in programma a tendere una trappola alla Saxo Bank, alla Caisse d'Epargne e alla Cervelo non siano proprio le formazioni che oggi si sono fatte prendere per il naso? Insomma, per quanto ora più che mai non si può dire che vincerà il Giro, ciò che è certo è che da qui a Verona ne vedremo delle bellissime. Tutti i giorni. Classifica generale 1. Richie Porte (Saxo Bank); 2. Duran Arroyo (Caisse d'Epargne) a 1' e 42"; 3. Robert Kiserlovski (Liquigas) a 1' e 56"; 4. Tondo Volpini (Cervelo) a 3' e 54"; 5. Valerio Agnoli (Liquigas) a 4' e 41"; 6. Alexander Efimkin (AG2R) a 5' e 16"; 7. Linus Gerdemann (Milram) a 5' e 34"; 8. Carlos Sastre (Cervelo) a 7' e 9"; 9. Laurent Didier (Saxo Bank) a 7' e 24"; 10. Bradley Wiggins (Sky) a 8' e 14"; 12. Alexandre Vinokourov (Astana) a 9' e 58"; 13. Cadel Evans (BMC) a 11' e 10"; 14. Vincenzo Nibali (Liquigas) a 11' e 28"; 15. Ivan Basso (Liquigas) a 11' e 49".