Bocciata Venezia. L'unica candidata per i Giochi 2020 è Roma
Per il Cio la capitale offre maggiori garanzie da un punto logistico e ricettivo
Naufraga sul nascere la candidatura di Venezia per i Giochi Olimpici del 2020. Questi, se verranno organizzati in Italia, si faranno a Roma. La decisione, inappellabile e incontrovertibile, è arrivata questa mattina, quando la Giunta del Coni ha bocciato praticamente all'unanimità il dossier della città veneta: troppo pochi i 20 punti sui 35 messi a disposizione, così come la votazione di 5,7 che non ha permesso alla candidatura di Venezia di approdare nemmeno sui tavoli del Consiglio Nazionale. Al contrario di Roma, il cui fascicolo ha riscosso grandi favori e consensi, raggiungendo una valutazione molto alta di 9,2. Delle undici voti indicate dal Cio, infatti, Roma ha battuto nettamente Venezia, con nove punti a suo favore e quattro pareggi. La differenza tra le due candidate è emersa soprattutto per quanto riguarda la ricettività, con Roma che offre maggiori garanzie da un punto di vista logistico e delle strutture. Per quanto il verdetto sia stato netto, la decisione non ha fatto piacere a Luca Zaia, il presidente leghista della regione Veneto che non usa mezze misure per condannare la scelta di bocciare la candidatura di Venezia. "La lettura dei giornali di questa mattina appare quanto meno stupefacente. Sulle diverse testate, Roma era già stata data per vincente, prima ancora che il Consiglio del Coni si fosse espresso. Un metodo che non posso che definire esecrabile. Sulle singole proposte delle due città è stata esercitata una evidente pressione mediatica per farne emergere una sola: quella romana. Non riusciamo neanche a stupirci per un metodo che rende assolutamente veritieri gli slogan che il Nord usava qualche anno fa a proposito del malcostume di certi ambienti della capitale". Cerca di smorzare le polemiche Mario Pescante, membro del Cio, il quale chiede unità di intenti per il bene dell'Italia e della sua immagine sportiva "Ho una certa esperienza e mi spiacciono queste polemiche tipiche del masochismo italiano che ora criticano pure il successo di Torino 2oo6. Lo dico perche ci sono i presupposti per una bagarre. I dossier sono stati innovativi e con un consenso politicamente trasversale al progetto. È stata data una lezione al mondo politico. È stato fatto tutto con obiettivitè e senza pressioni. Il Cio andrà a vedere i progetti ma soprattutto quello che c'è. Ora bisogna essere uniti, dobbiamo remare tutti dalla stessa parte".