La Russa: "I talebani non stanno diventando più forti"
"Ci accorgiamo dell'Afghanistan quando c'è un fatto luttuoso, ma il piano antiterrorismo sta funzionando. Di Pietro strizza l'occhio all'estrema sinistra"
I talebani non sono più forti - «In realtà noi ci accorgiamo di quello che succede in Afghanistan tutte le volte che c'è un fatto luttuoso, tragico. Nella quotidianità, quello che sta succedendo in Afghanistan è che il piano McChristall va avanti e cioè si assiste ad un maggiore controllo del territorio» da parte delle forze della Nato, «una più stretta collaborazione con i cittadini afgani, che è un po' il succo del piano» del generale americano, comandante della missione Isaf. A Parlare è il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a proposito dell'attentato subito dai nostri militari in Afghanistan. Secondo La Russa, «questo comporta da parte dei talebani una reazione fatta di attentati terroristici subdoli, vigliacchi, che sono tipici di chi comincia ad essere fortemente in difficoltà». In altre parole, secondo il ministro, non è vero che i talebani stanno diventando sempre più potenti: «No, gli osservatori non lo dicono, non è così». Ma non è una situazione di discesa per le forze della Nato «perché pur avanzando, pur essendo più forte il controllo del territorio, molto più forte che in passato, e pur prevedendo che questo incrementi la possibilità di controllo da parte del governo afgano, non è sicuramente una strada in discesa. Però il progetto del piano McChrystall di arrivare entro il 2013, partendo dal 2011, ad affidare completamente agli afgani il contrasto del terrorismo è un progetto che sta andando avanti. Noi siamo assolutamente fiduciosi che si possano rispettare quei tempi: fare dei passi indietro significherebbe dare una mano di aiuto troppo forte al terrorismo e a chi non vuole la pace». Il ministro la Russa ha poi ribadito il «cordoglio e la vicinanza» ai caduti, ai feriti e ai loro familiari: bisogna «far sentire a chi in Afghanistan ogni giorno fa il proprio dovere che l'Italia è molto consapevole del fatto che sono lì per tenere lontani dalle nostre case i pericoli del terrorismo». L'invio dei nuovi Freccia - «Tra poche settimane - ha spiegato La Russa - potremo mandare i nuovi Freccia, che sono dei blindati molto più grossi e più sicuri, anche se un po' meno veloci, del Lince, che comunque ha dato ottima prova di sé». Del resto, ha aggiunto, «è chiaro che più aumenti le sicurezze, più si innalza il livello di aggressività». Lo dimostra lo stesso attentato compiuto ieri, nel quale è stata impiegata «una quantità di esplosivo molto superiore a quella usata normalmente in passato». Dunque, «speriamo che questo basti», ha proseguito La Russa, facendo riferimento all'arrivo dei Freccia, anche se «dipende sempre dalla quantità di esplosivo: contro la bomba atomica - faccio un'ipotesi assurda - non c'è nulla che ripari. Sicuramente il Freccia resiste ad esplosioni cui non resiste il Lince». Di Pietro strizza l'occhio all'estrema sinistra - La stragrande maggioranza delle forze parlamentari sostiene la missione dei militari italiani in Afghanistan, ma Antonio Di Pietro ha un «disperato» bisogno di «strizzare l'occhio» alla sinistra più estrema: secondo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si spiegano così le dichiarazioni dell'Idv che di fatto chiede il ritiro del contingente. «Ricordo solo - ha detto La Russa - che nel momento in cui si è votato in Aula il rifinanziamento nelle ultime due-tre occasioni non c'è stato un voto contrario: Di Pietro si è astenuto, la sinistra ha votato come la maggioranza a favore dello stanziamento delle missioni». «Che poi Di Pietro - ha proseguito il ministro e coordinatore del Pdl - debba cercare disperatamente di strizzare l'occhio alla sinistra più estrema, ai pacifisti unilaterali, a quelli che vorrebbero che fossimo disarmati di fronte al terrorismo, a che quelli che a loro volta strizzano l'occhio ai nemici dell'occidente, dell'America, del mondo libero in assoluto, questo ormai è sotto gli occhi di tutti». «Ma non credo - ha aggiunto La Russa - che possa influenzare le valutazioni del Governo italiano, anzi dello Stato italiano, perché ci metto dentro anche la grande parte dell'opposizione che sa che vanno mantenuti gli impegni internazionali, specie se questi impegni sono il frutto di una decisione che serve a tenere lontano dalle nostre case il terrorismo».