In vendita "Ambiente spaziale con tagli"
Il soffitto di Lucio Fontana in vendita per 6 milioni di euro
È in vendita a 6 milioni di euro il soffitto realizzato da Lucio Fontana nel 1960 per la casa dell'amico Antonio Melandri, esposto da domani alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e affiancato dalle opere più significative del secondo '900, custodite nelle raccolte del museo. Il capolavoro ha un costo proibitivo, soprattutto per le risorse pubbliche nazionali, al punto che Vittoria Marini Clarelli, soprintendente della Gnam, sospira: «Speriamo che resti in Italia». Il soffitto ha un nome, Ambiente spaziale con tagli, e ripropone la poetica più celebrata di Fontana. Ha grandi dimensioni - 400 per 814 centimetri – ed è in gesso, pur sembrando una tela tesissima con i sei tagli precisi e rigorosi. In occasione di questa rassegna curata da Livia Velani, l'opera è stata allestita appoggiandola a terra, in modo da poterne ammirare anche il lato nascosto, che dimostra la manualità di Fontana, e la sua ispirazione documentata dai pentimenti, dai tagli richiusi, mentre di quelli aperti è svelata l'esile, impercettibile struttura di supporto. L'Ambiente spaziale è stato rimosso dalla sua sede originaria alcuni anni fa per un riammodernamento dell'abitazione, e quindi sottoposto a restauro: «È stata un'operazione molto complessa - ha spiegato il gallerista Amedeo Porro, che ha rilevato il soffitto insieme al collega londinese Ben Brown - il soffitto pesava cinque tonnellate, ma lo abbiamo subito alleggerito della struttura in cemento per evidenziare solo il capolavoro di Fontana». Il gesso è suddiviso in otto segmenti e richiede molta attenzione per la sua ricomposizione. Lo scorso anno è stato presentato alla Fiera di Maastricht e questa alla Gnam è la prima esposizione italiana. «Abbiamo pensato che era importante farlo vedere, per trovare quella che potrebbe essere la sua destinazione migliore. Speriamo sia in Italia», ha detto la Clarelli, che non nasconde che, dato l'alto prezzo, l'ipotesi di pool per l'acquisto non è peregrina. Del resto, l'Ambiente spaziale testimonia una stagione irripetibile dell'arte italiana e un versante dell'attività di Fontana tuttora di grandissimo interesse. Per lo stesso Melandri, l'artista, nel suo periodo barocco, aveva in precedenza ideato alcuni dipinti con i guerrieri e le applique e un suo soffitto lo si ritrova in un albergo dell'isola d'Elba, in cui aveva riprodotto i disegni circolari che faceva sulla sabbia. La mostra della Gnam, costruita intorno all'Ambiente spaziale, sottolinea proprio questa rivoluzione nel concetto di prospettiva, un cambiamento radicale che parte addirittura con Klimt - di cui è esposto Le tre età della donna, che Burri veniva ad ammirare per riprodurre il nero notte dello sfondo - e si nutre di suggestioni nipponiche. Non solo nelle forme ma anche nello spirito. «Fontana aveva bisogno di giorni di concentrazione quando faceva i suoi tagli e non voleva nessuno intorno, nemmeno i fotografi, il suo era un taglio definitivo, da samurai», ha spiegato la Clarelli. I tagli tornano in Manzoni e Castellani, ma erano già nelle geometrie di Mondrian e nelle sculture di Boccioni e Wildt, a testimoniare la ricerca infinita di un nuovo ordine delle cose.