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Carfagna: "La violenza sulle donne è il cancro del Paese"

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Il ministro per le Pari Opportunità si rivolge alle cittadine in una lunga lettera pubblicata sul proprio sito

Eleonora Crisafulli
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Continua l'impegno di Mara Carfagna contro la violenza sulle donne. Il ministro per le Pari Opportunità non può fare a meno di notare la frequanza di certi episodi e dal suo sito web si rivolge direttamente alle cittadine, invitando a non perdere la sperana e ricordando i risultati raggiunti e gli strumenti forniti dal governo fino ad oggi. "Due donne uccise in poche ore, a Collegno e nell'agrigentino.  Ieri, a Torino, un uomo ha dato fuoco ad una donna, “colpevole” di rifiutarlo. Nord e il Sud uniti da folle violenza che si consuma sul corpo delle donne. Amare pagine di cronaca nera, che suscitano in me amare riflessioni. Prima di tutto come donna, perché penso a quelle donne vittime di una violenza fisica, ma anche culturale. Quella violenza che si annida ancora troppo spesso nelle nostre città e che, complice la paura e l'omertà, ne sporca le case e le famiglie. Poi, come Ministro per le Pari Opportunità, rifletto su ciò che si è fatto per le donne. Il massimo che potevo, ne sono convinta. Ma sono altrettanto certa che l'unico modo per vincere una battaglia culturale sia intervenire anche sulle coscienze. Delle vittime, prima di tutto. Perché le leggi che abbiamo messo in campo sono un'arma che colpisce chi le vuole aggredire, ed una difesa per chi si ribella a vessazioni e abusi". A questo punto della sua lettera-riflessione, la Carfagna ricorda quanto già è stato fatto: "Presso il Ministero per le Pari Opportunità, il 1522, numero verde antiviolenza, le cui operatrici possono mettere in collegamento diretto le vittime con le questure, offrendo anche supporto psicologico e giuridico. Le aggravanti per violenza sessuale che questo Governo ha introdotto sono ulteriore deterrente contro le violenze e, attraverso il raddoppio della pena e dei termini di prescrizioni, con l'eliminazione dei benefici premiali per gli stupratori, significano certezza della pena, carcere, in una parola. Abbiamo istituito il gratuito patrocinio dello Stato per le vittime nelle spese processuali ed introdotto il reato di stalking nel Codice penale. Per stalking, oltre 5.000 persone sono state consegnate alla giustizia in poco più di anno, ed oltre 5.000 vittime, quasi tutte donne, sono tornate a vivere. E qui entra in gioco la consapevolezza che ci si può ribellare ad una vita di ingiustizie. Leggendo poi le notizie di cronaca, la consapevolezza diventa certezza". Infine l'appello alle donne: "Nei miei primi due anni da Ministro ho raccolto dolorose testimonianze di donne segnate da anni di soprusi, violenze, abusi. Queste donne mi hanno spesso raccontato la difficoltà nel trovare il coraggio di denunciare l'aguzzino, colui che ti chiude in una prigione invisibile e ti umilia, ti toglie la vita, permettendoti di respirare. A queste donne ho detto, e continuo a ripetere, che nelle istituzioni si trova aiuto, conforto, salvezza. Che gli strumenti per scappare da quella prigione oggi ci sono, vanno usati. Per il bene loro, dei loro figli, della loro famiglia, della società. Perché la violenza contro le donne è il cancro di ogni paese che si definisce civile. Debellarla, vuol dire guarire il paese".

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