Capodoglio intrappolato in fuga dai soccorritori
L'animale si immergeva ogni volta che gli uomini si avvicinavano per liberarlo dalla rete
Un capodoglio lungo 12 metri è rimasto intrappolato in una rete nelle acque calabresi. Dopo l'avvistamento, il Primo maggio, immediati sono scattati i soccorsi della Guardia costiera di Vibo Valentia e di Cetraro e della Capitaneria di porto che, insieme al responsabile del Wwf Pino Paolillo, hanno provveduto ad avvicinare l'animale. Nonostante avesse la coda avvolta in un groviglio di reti, il capodoglio, quasi a voler testimoniare il suo buono stato di salute, ha iniziato ad effettuare delle immersioni ripetute. Riusciva ad immergersi ogni volta che avvertiva la presenza dei soccorritori a pochi metri, scomparendo alla vista e rimanendo sott'acqua per circa 20 minuti, prima di riemergere a centinaia e centinaia di metri di distanza. Per ore, i militari, i sub e l'equipaggio della motovedetta inviata dal comandante della Capitaneria di porto, Luigi Piccioli, sono stati impegnati in un'estenuante ricerca nel tentativo di avvicinare il cetaceo e liberarlo, una ricerca che si è interrotta solo al sopraggiungere dell'oscurità. A quel punto i soccorritori non hanno potuto far altro che rientrare, lasciando libero il capodoglio. Pino Paolillo oggi ha voluto ringraziare comunque “il Comandante della Capitaneria di Vibo, Piccioli, la Sala Operativa, Circomare Cetraro e tutto l'equipaggio della Motovedetta per la grande sensibilità e l'impegno dimostrati in questa occasione. Pur di partecipare all'operazione di salvataggio, diversi militari si sono precipitati a Vibo da diverse località della Calabria, rinunciando ad una tranquilla giornata di riposo con la famiglia e sapendo di andare incontro ad un rischio non indifferente. Il loro impegno è stato massimo e a questo punto non resta che augurarsi che la rete rimasta avvolta attorno alla coda non impedisca al capodoglio di compiere le immersioni che gli permettono di cercare il cibo. Una speranza condivisa da tutti".