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Un figlio per due donne

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Grazie all'inseminazione effettuata in Danimarca, una coppia gay avrà un bebè

Roberto Amaglio
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Volare in Danimarca per avere un figlio. Questa è stata la scelta di Sara e Margherita, due donne senesi omosessuali che mesi fa hanno deciso di ricorrere all'inseminazione artificiale per soddisfare il loro desiderio di maternità. Dopo anni di convivenza, infatti, la coppia ha deciso di trasferirsi momentaneamente in uno stato con una legislazione in materia più "morbida". "È successo tutto velocemente. Ci guardavamo negli occhi e pensavamo: la stiamo facendo davvero grossa. Le ostetriche mi hanno dato la possibilità di partecipare attivamente al momento dell'inseminazione", racconta Sara, che non avrà alcuni diritto sul bambino che sta crescendo nella partner Margherita. La coppia vive insieme da due anni, ma la relazione dura ormai da molto tempo. "Non essendo il padre biologico - prosegue Sara -, ho vissuto il momento dall'esterno, ma avendo eseguito io l'inseminazione mi sentivo importantissima. E da donna potevo capire perfettamente ciò che la mia compagna stava provando, cosa più difficile per un uomo. Essere estranea a questa famiglia è una discriminazione enorme ed è anche colpa dei preconcetti del Vaticano. Credo che non esista il diritto naturale della famiglia". In attesa delle opinioni della gente senese, le due donne si consolano con l'approvazione delle rispettive famiglie, le quali hanno accolto favorevolmente la notizia. "Quando l'ho detto ai miei genitori non hanno fatto una grinza, dopo 15 giorni erano già per i negozi a scegliere i regali. La famiglia di Margherita - conclude Sara - è stata più restia per motivi culturali, ma gli è bastato vedere l'amore immenso che ci unisce per superare ogni barriera".

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