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Clinica degli orrori: Brega si costituisce

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L'ex primario ha sempre affermato di aver agito in buona fede

Tatiana Necchi
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Pier Paolo Brega Massone, il chirurgo imputato a Milano nel processo su presunti interventi inutili alla clinica Santa Rita, la cosiddetta "clinica degli orrori", si è presentato spontaneamente questa mattina nel carcere milanese di San Vittore. La decisione di costituirsi è stata presa dopo che ieri la Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai suoi legali contro la decisione presa dal Tribunale che aveva accolto la richiesta della Procura circa il ripristino della custodia cautelare in carcere. Pare che il chirurgo abbia detto al suo legale: «È un'ingiustizia e una persecuzione». Il pm Grazia Pradella nei giorni scorsi aveva chiesto contro l'ex primario di chirurgia 21 anni di carcere e 14 e 8 anni per i due aiuti, Fabio Presicci e Marco Pansera. Nel processo in corso a Milano sono indagati nove tra medici e manager. L'accusa della Procura era di aver praticato interventi inutili e in alcuni casi dannosi al fine di gonfiare i rimborsi dovuti dal Servizio Sanitario Nazionale.  Nella sua requisitoria, il pm ha ricordato che Brega Massone è coinvolto in 83 casi di lesioni aggravate (in 6 non come primo operatore), Presicci in 68 casi (di cui 10 come primo operatore) e Pansera in 32 casi (14 in qualità di secondo operatore). L'ex medico ha sempre affermato di aver agito in buona fede: «Ho sempre agito in buona fede». A chi gli aveva chiesto cosa pensava di una richiesta di pena alta per le imputazioni di lesioni personali gravi e gravissime, Massone aveva detto: «Non so cosa dire, non ho nulla da aggiungere. Ora parlerà la difesa. È un'accusa pesante, mi ha dato fastidio tutto».

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