Appalti, Scajola: "Non mi lascio intimidire"
Il ministro replica alle accuse della stampa sui rapporti con Anemone. Di Pietro: "si deve dimettere". Berlusconi: Non ti preoccupare, vai avanti"
"Non mi lascio intimidire. Nella vita possono capitare cose incomprensibili. E questa è addirittura sconvolgente. Colpisce con una violenza senza precedenti il mio privato e la mia famiglia. Registro un attacco infondato e senza spiegazione, per una vicenda nella quale non sono indagato, a danno di chi lavora tutti i giorni per difendere, nel suo ruolo, le ragioni e gli interessi del nostro Paese". Così il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, risponde alle indiscrezioni pubblicate dalla stampa sui suoi rapporti con il costruttore Diego Anemone e l'acquisto di un immobile a Roma, emerse nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti dei grandi eventi. "Non sono abituato alla dietrologia e quindi non voglio credere che dietro a tutto questo vi siano oscuri manovratori o disegni preordinati. Per rispetto alla Magistratura che sta lavorando, non posso dire nulla sul merito di quanto apparso sui giornali. Resta la grande amarezza per il fatto che si sia arrivati a coinvolgere addirittura i miei figli. La mia coscienza è pulita. Proseguo con la massima serenità il mio lavoro". Nel corso di un incontro a palazzo Grazioli, il premier Silvio Berlusconi ha incoraggiato il ministro, mostrandogli la propria fiducia e consigliandogli di andare avanti nel proprio lavoro senza preoccuparsi: "Vai avanti, finirà tutto come una bolla di sapone. Così come per Bertolaso...". Secondo indiscrezioni, il Cavaliere avrebbe avanzatro l'ipotesi che dietro le accuse riguardanti il G8 ci sia un complotto ordito "per destabilizzare il governo. Hanno capito che non possono attaccare me e allora lo fanno con i miei ministri. Ma tu non ti devi preoccupare, possono anche tentare di lavorare ai fianchi il governo, ma noi andremo avanti". Il presidente del Consiglio, dunque, ha respinto qualsiasi tentazione di dimissioni. Per il leader Idv Antonio Di Pietro il ministro non ha altra scelta: deve dimettersi. Dopo le vicende del sottosegretario Cosentino, per il quale era stato richiesto persino l'arresto, e di un Presidente del Consiglio, acclarato corruttore di testimoni giudiziari che ogni giorno si fa una legge per non farsi processare - afferma Di Pietro- adesso scopriamo che c'è un Ministro della Repubblica che avrebbe ricevuto assegni nell'esercizio delle sue funzioni per comprare immobili con modalità non lecite. Riteniamo che il ministro Scajola debba rassegnare immediatamente le dimissioni affinché‚ da una parte possa difendersi nelle sedi competenti e dall'altra possa evitare di mettere in imbarazzo le istituzioni che rappresenta".