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Adozioni, la coppia non può scegliere la razza del bimbo

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La Cassazione: "E' illegittimo indicare nella richiesta l'indisponibilità ad adottare bambini di colore"

Eleonora Crisafulli
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Una coppia che intende adottare un bambino non può scegliere il colore della pelle del piccolo. Contro ogni discriminazione razziale in tema di adozioni si è espressa oggi la procura generale della Cassazione, ribadendo che nessuna distinzione di razza può essere ammessa e chiedendo alle sezioni unite civili della Suprema Corte di segnare in tal senso l'orientamento giurisprudenziale sulle adozioni internazionali. Il caso nasce dall'accoglimento, da parte del tribunale dei minori di Catania, dell'istanza di una coppia che si era dichiarata disponibile "all'accoglienza fino a due bambini, di età non superiore ai 5 anni senza distinzione di sesso e religione" e "non disponibile ad accogliere bambini di pelle scura o diversa da quella tipica europea o in condizione di ritardo evolutivo". Il tribunale aveva dichiarato i coniugi "idonei all'adozione sino a due minori di nazionalità straniera che presentino le caratteristiche risultanti dalla motivazione". L'Ai.Bi., un'associazione impegnata nella tutela dei diritti dell'infanzia, ha quindi presentato ricorso, chiedendo al procuratore generale di proporre ai giudici di piazza Cavour di illustrare la corretta interpretazione dell'articolo 30, comma 2, della legge n. 184/1983. Secondo Marco Griffini il decreto emesso dal tribunale contiene "una palese discriminazione su base razziale nei confronti di minori di colore e di etnia straniera a quelle presenti in Europa". Il sostituto pg Aurelio Golia, accogliendo l'esposto, ha deciso di sollevare a sua volta il caso di fronte alle sezioni unite. La decisione è attesa per le prossime settimane.

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