Mosca, bimbo orfano per colpa degli attentati denuncia gli 007
I genitori sono entrambi morti nelle esplosioni della metro del 29 marzo. Il piccolo: l'intelligence avrebbe dovuto prevderle
Un bambino sfida i servizi segreti russi. Il piccolo, che negli attentati del 29 marzo alle stazioni Lubjanka e Park Kultury della metropolitana di Mosca ha perso entrambi i genitori, citerà in giudizio il Comitato nazionale antiterrorismo. Lo ha rivelato Igor Trunov, avvocato del minore. Il legale ha chiarito che la denuncia verrà presentata in settimana presso la corte Basmannyj della capitale russa e avrà come oggetto l'incapacità dei servizi federali a prevenire i due attacchi che hanno causato 40 vittime. Il Comitato nazionale antiterrorismo è uno dei settori dei servizi di sicurezza federali, l'Fsb. Gli attentati- Due esplosioni, a pochi minuti di distanza l'una dall'altra, nel metrò di Mosca, in pieno centro. La magistratura ha subito aperto un'inchiesta per terrorismo. La prima esplosione è avvenuta alla stazione Lubjanka che porta il nome della sede dell'ex Kgb, i servizi di sicurezza Fsb, un segnale che i terroristi - se l'ipotesi verrà confermata - sono in grado di colpire nel pieno cuore del sistema. Alle 8.39 ora di Mosca, le 6.39 per l'Italia: la bomba è esplosa nel secondo vagone di un treno, proveniente dalla direzione Cremlino, la stazione precedente. La seconda esplosione è avvenuta poco più di mezz'ora dopo a Park Kultury, un secondo nodo cruciale del metrò, all'incrocio di due linee frequentatissime. Chiunque abbia la responsabilità di questo gesto, sapeva che avrebbe colpito comuni cittadini. Il direttore dei servizi di sicurezza, Aleksandr Borotnikov, ha informato il presidente russo Dmitrij Medvedev dell'accaduto e delle misure prese per soccorrere i feriti. I media russi riferiscono anche del ritrovamento di una terza bomba inesplosa, che avrebbe dovuto colpire la stazione Prospekt Mira.