Bankitalia, ripresa debole per ristagno consumi
In calo il reddito disponibile, in aumento anche la disoccupazione. Conti pubblici
"In Italia la ripresa economica è ancora debole, ed è colpa soprattutto del ristagno dei consumi". Lo dice la Banca d'Italia nel Bollettino Economico aggiungendo che "sulle prospettive di crescita pesano la debolezza della domanda interna e la lenta ripresa dell'export". Il reddito disponibile delle famiglie "è calato di oltre due punti percentuali in termini reali nella media dello scorso anno". Tuttavia "uno stimolo temporaneo ai consumi" dovrebbe arrivare, a partire da aprile, grazie agli incentivi decisi dal governo al via da oggi. Consumi- I consumi delle famiglie hanno ristagnato nel quarto trimestre del 2009, dopo essere cresciuti di oltre mezzo punto percentuale in quello precedente. La contrazione degli acquisti di beni semidurevoli (-2,2% sul trimestre precedente) e durevoli (-1,4%, nonostante lo stimolo proveniente dagli incentivi alla rottamazione scaduti a dicembre) è stata compensata dal rialzo dei consumi di beni non durevoli (0,6%), il primo dopo sei cali consecutivi. La spesa in servizi è rimasta stazionaria. Questo quanto riileva il Bollettino di Bankitalia. Nel complesso del 2009 la contrazione dei consumi (-1,8%) ha riflesso soprattutto l'andamento del reddito disponibile delle famiglie. Inoltre, da palazzo Koch si rileva che "nei mesi più recenti si sono ulteriormente ridotte le vendite al dettaglio (-0,3% in gennaio, in volume e al netto dei fattori stagionali). Nonostante il venir meno degli incentivi alla rottamazione, le immatricolazioni di autoveicoli sono calate solo dell'1,2% nella media del primo trimestre rispetto al trimestre precedente, beneficiando del temporaneo sostegno del portafoglio ordini accumulato nello scorcio del 2009. I dati sui nuovi ordini tratteggiano un quadro decisamente più negativo, con un crollo del 43 per cento rispetto alla media degli ultimi tre mesi del 200". Conti pubblici - Il deterioramento dei conti pubblici lo scorso anno "è risultato più contenuto in Italia che negli altri principali paesi avanzati, in alcuni dei quali hanno pesato i costi di importanti salvataggi bancari" sottolinea la Banca d'Italia. Il rapporto tra debito pubblico e Pil è tuttavia salito di 9,7 punti percentuali, al 115,8 per cento. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è salito nel 2009 al 5,3 per cento del Pil , dal 2,7 del 2008. "Il risultato è in linea con le valutazioni ufficiali dello scorso luglio, confermate nei mesi successivi". L'aumento del disavanzo "è riconducibile alla marcata crescita della spesa primaria e alla flessione delle entrate, anche se quest'ultima è stata meno pronunciata di quella del Pil nominale. Industria - L'attivitàindustriale è in ripresa, ma ristagnano gli investimenti produttivi. Nella media del primo bimestre del 2010 l'attività manifatturiera è cresciuta dell'1,4 per cento in termini congiunturali, riguadagnando circa sette punti percentuali rispetto al punto di minimo. Trainato dalla componente estera, l'indice degli ordinativi dell'industria, è aumentato dell'1,3 per cento nella media dei tre mesi terminanti in gennaio. Dopo essere aumentati del 2,5 per cento nel terzo trimestre, gli investimenti in macchine e attrezzature, mezzi di trasporto e beni immateriali "hanno ristagnato nel quarto". Lavoro - Rispetto al picco raggiunto nell'aprile del 2008, il numero delle persone occupate è diminuito di oltre 700 mila unità (-3,1%) . Prosegue il calo dell'occupazione anche nei primi mesi del 2010: in gennaio e febbraio, infatti, la flessione è stata pari in media allo 0,4% sull'ultimo trimestre 2009.