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Ministro iraniano scrive a Sandro Bondi

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"L'Italia rilasci il reporter iraniano in carcere per traffico d'armi. Sono accuse infondate"

Monica Rizzello
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Il ministro della Cultura iraniano, Mohammad Hosseini, ha inviato una lettera a Sandro Bondi, sua controparte italiana, per chiedere il rilascio del corrispondente dall'Italia della tv di Stato della Repubblica islamica. Nella lettera, Hosseini pone l'accento sulla lunga permanenza in Italia del giornalista Hamid Masumi-Nejad e sui suoi brillanti e chiari successi in campo professionale. Il suo arresto, sostiene il ministro iraniano, si basa su accuse infondante. Il giornalista iraniano è in carcere dal 3 marzo con l'accusa di essere coinvolto in traffico di armi verso la Repubblica islamica. Le accuse formulate dalla magistratura italiana, secondo Hosseini, non si basano su documenti legali, ragioni logiche o prove valide, ma si tratta di un arresto motivato politicamente. Hosseini sottolinea poi come la decisione dei magistrati italiani di arrestare Masumi-Nejad sia in evidente contrasto con la libertà d'espressione valida in un paese come l'Italia che rivendica il rispetto della democrazia e dei diritti umani. Il ministro iraniano rivolge guindi un appello a Bondi, oltre che a rappresentanti ufficiali e della cultura del nostro Paese, affinché difendano con franchezza i diritti del reporter iraniano e lavorino per un suo rapido rilascio. Proprio ieri il ministro degli Esteri iraniano Manuchehr Mottaki aveva avuto un colloquio telefonico con il giornalista detenuto. Le indagini che hanno portato al suo arresto, coordinate dal procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, hanno portato in carcere anche cinque italiani, mentre altri due iraniani sono attualmentente latitanti.  

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