Cerca
Cerca
+

Pedofilia, Benedetto XVI pronto a curare le vittime

Esplora:
default_image

Ma dagli Stati Uniti arrivano nuove accuse per una lettera dell'85: "Il Papa non rimosse un prete pedofilo"

Eleonora Crisafulli
  • a
  • a
  • a

La Chiesa torna sullo scandalo dei preti pedofili, rivolgendo la propria attenzione alle vittime degli abusi. In particolare, papa Benedetto XVI, si dichiara disponibile a «nuovi incontri». Lo ha ribadito il portavoce padre Federico Lombardi, ricordando quanto già espresso da Ratzinger nelle lettera agli irlandesi. La Chiesa tende la mano alle «molte vittime che non cercano compensi economici, ma aiuto interiore, un giudizio nella loro dolorosa vicenda personale». E si impegna «a cercare la verità e la pace per gli offesi», a curare le «tante ferite interiori che risalgono anche a molti anni addietro - a volte di diversi decenni - ma evidentemente ancora aperte». Giudicare i colpevoli - Oltre ad aiutare le vittime, «bisogna continuare ad attuare con decisione e veracità le procedure corrette del giudizio canonico dei colpevoli e della collaborazione con le autorità civili per quanto riguarda le loro competenze giudiziarie e penali, tenendo conto delle specificità delle normative e delle situazioni nei diversi Paesi». Solo così sarà possibile «ricostuituire effettivamente un clima di giustizia e la piena fiducia nell'istituzione ecclesiale». In questo senso «la trasparenza e il rigore si impongono come esigenze urgenti di una testimonianza di governo saggio e giusto nella Chiesa». Doppio giudizio - I pedofili saranno giudicati due volte, «ma, mentre la legge civile interviene con norme generali, quella canonica deve tener conto della particolare gravità morale della prevaricazione della fiducia riposta nelle persone con responsabilità nella comunità ecclesiale e della flagrante contraddizione con la condotta che dovrebbero testimoniare». Nel suo intervento a Radio Vaticana, padre Lombardi, inoltre ha fatto riferimento anche a quei «responsabili di comunità o di istituzioni che, per inesperienza o impreparazione, non hanno pronti e presenti quei criteri che possono aiutarli ad intervenire con determinazione anche quando ciò può essere per loro molto difficile o doloroso». Prevenire gli abusi - Per il portavoce vaticano, «la formazione e la selezione dei candidati al sacerdozio, e più generalmente del personale delle istituzioni educative e pastorali, sono la premessa per un'efficace prevenzione di abusi possibili. Quella di giungere a una sana maturità della personalità anche dal punto di vista della sessualità, è sempre stata una sfida difficile; ma oggi lo è ancor di più, anche se le migliori conoscenze psicologiche e mediche vengono in grande aiuto alla formazione spirituale e morale. Qualcuno ha osservato che la maggiore frequenza degli abusi si è verificata nel periodo più caldo della "rivoluzione sessuale" degli scorsi decenni. Nella formazione bisogna fare i conti anche con questo contesto e con quello più generale della secolarizzazione». Nuove accuse - Dagli Stati Uniti arrivano però nuove accuse. Il "Washington Post", citando una lettera del 1985, sostiene che l'allora cardinale Joseph Ratzinger sconsigliò di ridurre allo stato laicale un sacerdote californiano che aveva molestato minori. Nel testo firmato dal futuro Papa si esprimevano preoccupazioni sugli effetti che la rimozione di un prete avrebbe avuto «per il bene della Chiesa universale». La corrispondenza è stata ottenuta in esclusiva dall'Ap e, secondo l'agenzia, «rappresenta la sfida finora più forte all'insistenza che Ratzinger, l'attuale Papa Benedetto XVI, non giocò alcun ruolo nel blocco della rimozione dei preti pedofili quando era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede». Il Vaticano ha confermato all'Ap la firma di Ratzinger sulla lettera ma non ne ha commento il contenuto. Linee guida sul web - Il Vaticano ha annunciato che a breve - forse lunedì - verranno pubblicate sul proprio sito le "linee guida" che la S. Sede segue, a livello di procedure canoniche, nel gestire i casi di pedofilia. Le linee saranno inserite nella pagina dedicata agli abusi, che si apre con la recente lettera pastorale di Benedetto XVI ai cattolici di Irlanda.

Dai blog