Pedofilia, Paolo VI sapeva
Dopo le accuse a Benedetto XVI, anche papa Montini nel mirino
Nuove accuse per il Vaticano arrivano dall'America. A essere informato dei casi di pedofilia che si verificavano oltreoceano non sarebbe stato solo Ratzinger, ma anche papa Paolo VI. Lo proverebbe una lettera del reverendo Gerard M.C. Fitzgerald, capo dell'ordine dei Servi del Paraclito, indirizzata al pontefice nel 1963. Nel documento - pervenuto all'Associated Press - il prete denunciava i principali problemi della Chiesa statunitense, compresi gli abusi perpetrati dai preti pedofili, e suggeriva la rimozione di tali sacerdoti. La lettera è oggi nelle mani dello studio legale che difende le vittime di abusi sessuali in New Mexico. Nessuna ombra - Proprio oggi l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nell'omelia che ha pronunciato questa mattina nella Cattedrale di San Lorenzo in occasione della Messa Crismale, ha ribadito che "il sacerdote è l'uomo della gioia, portatore di gioia" e "nessuna ombra, per quanto grave, dolorosa, deprecabile, può annullare il bene compiuto". Agli uomini di Chiesa ha ricordato: "La gente vi vuole bene, vi guarda con stima e a volte con quella curiosità che la vostra vita, semplice e dedicata nel segno della gratuità, sollecita, perché sempre e comunque, il mondo, credente o meno, guarda al sacerdote con l'aspettativa di vedere il meglio dell'umanità e del bene. Vuole dal sacerdote niente meno che la santità". La verità - Il patriarca di Venezia, Angelo Scola, interviene sullo scandalo esprimendo "sgomento, senso di tradimento e rimorso", ma anche annunciando un "rinnovato impegno a rendere conto di ognuno di questi misfatti, decisi a non nascondere nulla, senza tentennamenti e minimizzazioni".