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Kamikaze nel metrò

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Due donne si fanno esplodere a Mosca provocando decine di morti e feriti. Putin: "Elimineremo i terroristi ceceni"

Eleonora Crisafulli
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Due kamikaze si sono fatti esplodere questa mattina sulla metropolitana di Mosca. La prima esplosione si è verificata alle 7.56 ora locale (le 5.36 in Italia) alla stazione della metropolitana della Lubyanka, la fermata in corrispondenza della sede dei servizi di sicurezza federali dell'Fsb, che era del Kgb, e ha provocato 25 morti, sia all'interno della carrozza che fra i passeggeri in attesa. La seconda, alle 8.38, alla stazione di Park Kultury, ha ucciso 13 persone. La stampa russa riferisce anche di una bomba (inesplosa) che avrebbe dovuto colpire la stazione Prospekt Mira. (GUARDA IL VIDEO) Secondo le prime informazioni diffuse dal sindaco della città, Yuri Luzhkov, intervistato dalla televisione russa, sarebbero due donne le autrici del doppio attentato suicida, già rivendicato dai separatisti ceceni, su un sito degli islamisti attivi nel Caucaso. L'attendibilità della rivendicazione, al momento, non trova conferme, ma il capo dell'Fsb, Aleksandr Bortnikov, ritiene "possibile la partecipazione di un gruppo terroristico collegato con il Caucaso del nord". Si cercano intanto altre due donne riprese dalle telecamere di sicurezza, che avrebbero accompagnato le kamikaze, indicando loro i luoghi da colpire. Lotta a oltranza - Dal Cremlino, Dmitri Medvedev, che ha convocato una riunione speciale, ha annunciato: Un reato orribile per le sue conseguenze e ributtante per le sue modalità"La linea dello Stato per schiacciare il terrore nel nostro Paese e la linea di lotta contro il terrorismo saranno portare avanti sino alla fine e senza alcuna esitazione". Il presidente si è poi rivolto al ministero degli Interni e all'Fsb: "È difficile sventare attentati simili, così come è difficile garantire la sicurezza nei trasporti: occorre rafforzare sostanzialmente il controllo ed esaminare questo problema su scala nazionale. È ovvio che quello che si faceva prima non è sufficiente. È del tutto evidente che attentati del genere vengono preparati con cura, e sono diretti a causare la destabilizzazione del Paese e della società". Il premier russo Vladimir Putin, intervenendo dalla città siberiana di Krasnoiarsk, nel corso di una videoconferenza con il ministero per le situazioni di emergenza, ha definito il duplice attentato "un reato orribile, per le sue conseguenze, e ributtante, per le sue modalità. Sono convinto che le forze dell'ordine faranno il possibile per trovare e punire i criminali. I terroristi saranno eliminati". I precedenti - Nel settembre del 2004 un attentatore suicida si era fatto esplodere all'ingresso della stazione della metropolitana di Mosca di Rizhaskaya, provocando la morte di almeno nove persone e il ferimento di circa 50. Nel febbraio dello stesso anno, era stata un'attentatrice ad azionare la sua cintura esplosiva su un vagone della metropolitana della capitale russa, fra le stazioni di Paveletskaya e Avtozavodskaya: il bilancio delle vittime era stato di 41 morti. Lo scorso novembre invece una bomba è esplosa a bordo del treno Mosca-San Pietroburgo, provocando 26 vittime. La Farnesina - L'Unità di crisi della Farnesina, in contatto con l'ambasciata a Mosca, ha subito avviato i controlli per verificare l'eventuale coinvolgimento di cittadini italiani nelle esplosioni. Ma l'ambasciatore italiano, Claudio Vittorio Surdo, ha assicurato che  "non vi sono vittime europee, non vi sono vittime italiane".

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