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Pedofilia, "la linea di Ratzinger funziona"

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Il Vaticano: questione cruciale per la credibilità morale della Chiesa. "Buoni risultati con la prevenzione"

Maria Acqua Simi
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In questi giorni di duri attacchi alla Chiesa e alla sua guida, di fango gettato e peccati riconosciuti, solo una voce rimane ferma nel marasma e nella confusione. È quella del Papa che anche oggi, attraverso la figura di Padre Federico Lombardi, dice al mondo che non cambierà di una virgola la sua linea.  Mentre i media si affannano a sparare titoli volutamente ambigui, che vorrebbero lo stesso Bendetto XVI connivente con certe situazioni, in piazza San Pietro oltre 80.000 giovani si sono radunati attorno al Papa,  sono milioni i pellegrini che si stanno recando all'Ostensione della Sindone, centinaia di migliaia quelli che hanno pregato di fronte all'esposizione della salma di Sant'Antonio da Padova il mese scorso. Come a dire, c'è qualcosa che vince sopra tutto questo orrore. Il papa ha scritto una lettera ai cattolici irlandesi. Con durezza e tenerezza insieme, ha detto  ai sacerdoti che si sono macchiati del più terribile dei peccati: sarete giudicati da Dio e dai tribunali. E con coraggio scrive alle vittime "rimanete nella Chiesa". Intorno a lui, tutto il mondo ha intentato un processo alla Chiesa e alla sua figura di maestra. Tolleranza zero-  Così anche quest'oggi Padre Lombardi, portavoce ufficiale del Vaticano, ha parlato chiaro. Ha ribadito con fermezza la linea di papa Benedetto XVI sulla questione pedofilia, senza timore di incorrere in fraintendimenti.  La linea della "tolleranza zero" verso gli abusi sessuali commessi da sacerdoti, promossa da Joseph Ratzinger fin da quando era prefetto della Congregazione della Santa Sede e tenacemente perseguita da quando è diventato Papa, sta dando buoni risultati, ha detto padre Lombardi, ai microfoni della Radio Vaticana. Dagli Stati Uniti, rileva il gesuita, arrivano notizie positive. "Senza indulgere a compiacimenti fuori luogo, non si può non riconoscere sforzo straordinario di prevenzione compiuto con numerosissimi corsi di formazione e training sia per i giovani sia per tutto il personale pastorale ed educativo, e si deve prendere atto che il numero delle accuse di abuso è sceso nell'ultimo anno di oltre il 30%. Si deve riconoscere che le misure decise e in corso di attuazione si stanno manifestando efficaci". Inoltre, osserva padre Lombardi, la maggior parte delle accuse «riguarda fatti di oltre trent'anni fa. La Chiesa americana, sostenuta dal papa che ha dedicato a questa dolorosa questione gran parte del suo viaggio del 2007 in Usa, per padre Lombardi "ha preso la strada buona per rinnovarsi". "Questa - ha sottolineato il portavoce vaticano - ci pare una notizia importante nel contesto dei recenti attacchi mediatici, che hanno provocato indubbiamente dei danni". Questione cruciale-- Il direttore della Sala stampa della Santa Sede ha ribadito inoltre l'importanza "cruciale", per la Chiesa, di affrontare nel modo giusto il dramma della pedofilia che coinvolge il clero. "La questione degli abusi sessuali su minori da parte di membri del clero cattolico - si legge nel testo di padre Lombardi - ha continuato ad essere largamente presente sui media di molti Paesi, in particolare in Europa e in America del nord anche negli ultimi giorni, dopo la pubblicazione della Lettera del Papa ai cattolici irlandesi". "Non è una sorpresa - prosegue il testo - l'argomento è di natura tale da attirare di per sé l'attenzione dei media, e il modo in cui la Chiesa lo affronta è cruciale per la sua credibilità morale". E a proposito della lettera alla Chiesa d'Irlanda, padre Lombardi afferma che la missiva del pontefice «contribuisce a preparare il futuro attraverso un cammino di guarigione, rinnovamento, riparazione". "Con umiltà e con fiducia, in spirito di penitenza e di speranza, la Chiesa entra ora nella Settimana Santa e domanda la misericordia e la grazia del Signore che soffre e risorge per tutti", ha concluso il portavoce vaticano. Intanto sono in tantissimi a sostenere la linea del Papa- Un bellissimo editoriale del mensile internazionale Tracce, anticipato da Avvenire, dice: "Diventa quasi inevitabile straparlare di celibato senza sfiorare nemmeno il valore reale della verginità. E diventa impossibile capire perché la Chiesa può essere dura e materna insieme, con i suoi sacerdoti che sbagliano. Può punirli con severità e chiedere loro di scontare la pena e riparare il male (lo ha già fatto, non da oggi: e lo farà, sempre), ma senza spezzare - se possibile - il filo di un legalme, perché è l'unica cosa che può redimerli. Può chiedere ai suoi figli "siate perfetti come è perfetto il Padre vostro" non per domandare un'irreprensibilità, ma per richiamare una tensione a vivere la stessa misericorida con cui ci abbraccia Dio. E' proprio per questo che la Chiesa può educare. Che, in fondo, è la vera questione messa in discussione da chi la sta accusando ("Vedete che sbagliano anche i preti, e di brutto? Come facciamo ad affidargli i nostri bambini?" come se il suo essere maestra dipendesse tutto dalla coerenza dei suoi figli, e non da Lui. Da Cristo". Il vescovo di Westminister- "Il Papa non è un osservatore ozioso. Le sue azioni parlano quanto le sue parole". Lo afferma l'arcivescovo metropolita di Westminster, Vincent Nichols, in articolo pubblicato sul sito dell'arcidiocesi e ripreso oggi dall''Osservatore Romano con il titolo "Contro gli abusi sui minori - Nessuno ha fatto quanto Benedetto XVI". "Dal 2002, ogni anno, la Chiesa cattolica in Inghilterra e nel Galles ha reso pubblico il numero esatto di accuse mosse al suo interno - spiega l'arcivescovo -, il numero di quelle riferite alla polizia, le azioni intraprese e gli esiti. Per quanto ne so, nessun altro organismo e nessun'altra organizzazione in questo Paese fa altrettanto.

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