Berlusconi vola da Gheddafi
Al via il Summit della Lega. Al centro della tavola rotonda, i problemi in Medio Oriente
Conclusasi la campagna elettorale per le Regionali in Italia, il premier vola in Libia da Gheddafi. "Sono qui per testimoniare la partecipazione dell'Italia nell'affrontare sfide comuni, la nostra volontà di condividere valutazioni e delineare strategie da percorrere insieme", ha detto Berlusconi appena atterrato, accolto da leader libico. Berlusconi ha quindi raggiunto il centro congressi Ouagadougou, dove si svolge il Summit. L'intervento di Silvio- "Ringrazio per l'invito rivoltomi a partecipare a questo importante Summit. Ho accolto immediatamente e con grande piacere l'invito ad essere qui oggi, anche in ragione degli storici e sempre attuali legami tra il mio Paese e gli Stati arabi. Spero che i sentimenti di amicizia, di fiducia e di stima che ispirano il rapporto tra la Lega degli Stati Arabi, i popoli arabi e l'Italia possano costituire un esempio e favorire una più profonda comprensione reciproca tra il Mondo Arabo e l'Occidente". Berlusconi ha quindi ricordato gli "speciali rapporti di amicizia e collaborazione" tra l'Italia e il mondo arabo, la Libia in particolare: "La firma del Trattato di Amicizia, il 30 agosto 2008 a Bengasi, ha segnato un momento storico per i nostri Paesi". Tensione in Medio Oriente- Un summit, quello della Lega, che capita in giorni di grossi sconvolgimenti in Medio Oriente. L'annuncio di nuove costruzioni a Gerusalemme est, che ha creato una crisi nei rapporti fra Stati Uniti e Israele, rende più difficile l'apertura di colloqui di prossimità fra israeliani e palestinesi e venerdì la tensione è ulteriormente salita con scontri nella Striscia di Gaza in cui sono morti due soldati israeliani e quattro palestinesi. "Non possiamo adesso non esprimere la nostra più profonda preoccupazione per una situazione che sembra ulteriormente deteriorarsi, come dimostrano anche gli eventi nella Striscia di Gaza", ha detto Berlusconi. "In questo contesto abbiamo ribadito ad Israele che le recenti decisioni riguardanti gli insediamenti, specie a Gerusalemme Est, sono controproducenti e possono compromettere seriamente le possibilità di ripresa del dialogo". Il Summit- Partecipano al vertice il tunisino Ben Ali, il siriano Bachar el-Assad, con il quale il premier italiano si è intrattenuto in un breve incontro bilaterale, Re Ahmed dal Qatar, Ahmad Nadif, il primo ministro del Cairo e i presidenti di Comore e Barehein. Venerdì, accolti dal leader Muhammar Gheddafi in persona, erano arrivati Mahmoud Abbas, presidente della Palestina, il Re Abdallah di Giordania, i capi di Stato di Algeria, Mauritania, Yemen, Gibuti, Somalia, Kuwait, dal Marocco il fratello del re, per l'Arabia Saudita il Ministro degli Affari esteri e un rappresentante governativo anche per gli Emirati Arabi Uniti e l'Oman. Nel suo colloquio con Assad, Berlusconi lo ha invitato a Roma, e il leader siriano ha ricambiato l'invito, dopo la recente visita del Presidente della Repubblica Napolitano in Siria. Berlusconi e Assad hanno discusso comunque anche di iniziative di cooperazione culturale tra Roma e Damasco.