Pasolini, Alfano: "Inoltrerò un'apposita istanza"
Il ministro risponde a Veltroni che chiedeva la riapertura del caso
Alla fine sul caso Pasolini, aperto da Walter Veltroni, è intervenuto anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano: «ritengo di rendere un buon servizio al mio Paese inoltrando al signor Procuratore della Repubblica un'apposita istanza» per la riapertura delle indagini, ha spiegato in una lettera aperta pubblicata dal “Corriere della sera”, e destinata all'ex segretario del Pd Walter Veltroni che aveva chiesto al guardasigilli, qualche giorno fa, sulle pagine dello stesso quotidiano, di intercedere per «continuare a cercare la verità» sulla morte dello scrittore romano. «Concluso il processo a Pino Pelosi - ricorda Alfano - l'indagine meritava maggiori attenzioni finalizzate a chiarire se il ragazzo di vita di allora abbia agito da solo oppure insieme ad altri e con quali reali intenzioni». Si tratta, continua «di fare chiarezza sul piano storico-politico, oltreché giudiziario». Pier Paolo Pasolini, conclude il ministro «si accorse per primo che negli scontri di Valle Giulia, i veri proletari erano i poliziotti figli del sud e della povertà, sradicati dai propri paesini e mal pagati. Ed il suo brutale assassinio ci ha impedito per sempre di conoscere le sue analisi sui ben più violenti fenomeni che negli anni a seguire avrebbero ferito ed umiliato la nostra democrazia».