"Catastrofica" rinuncia alla Luna
Gli astronauti americani criticano la scelta di Obama di annullare la missione
Barack Obama non va sulla Luna e per gli astronauti l'abbandono delle esplorazioni è “una catastrofe”. A criticare la decisione (obbligata) del presidente Usa sono Jim Lovell, comandante della missione Apollo 13, e Eugene Cernan, l'ultimo uomo atterrato sulla Luna. Effetti catastrofici - In un'intervista esclusiva alla Bbc, Lovell si è mostrato amareggiata: L'America ha la responsabilità di mantenere la propria leadership nella tecnologia, ma soprattutto la propria leadership morale nella volontà di ricerca della conoscenza «Sono veramente deluso di essere l'ultimo uomo sulla Luna. Pensavo che dovessimo tornarci molto prima». Le motivazioni di tanta amarezza non sono solo personali: per il comandate l'America ha la responsabilità di mantenere la propria leadership nella tecnologia, «ma soprattutto la propria leadership morale nella volontà di ricerca della conoscenza. Personalmente penso che questa decisione avrà effetti catastrofici nella nostra abilità di esplorare lo spazio e anche nelle ricadute “sulla terra” della tecnologia spaziale. Non credo che abbiano valutato a sufficienza le conseguenze della rinuncia». Il budget lunare - Il bilancio della Nasa, reso pubblico il mese scorso da Obama, cancella il programma Constellation, che prevedeva il ritorno sul nostro satellite. In base alle cifre fornite e ad alcune considerazioni sul budget federale, l'agenzia dovrà abbandonare le missioni lunari e concentrarsi sulla Stazione Spaziale Internazionale. Alla Nasa andrà un finanziamento aggiuntivo di 1,3 miliardi di dollari in 5 anni, che dovrà essere utilizzato per estendere la vita della stazione orbitale fino al 2020. Contemporaneamente dovrebbe partire un programma parallelo da 6 miliardi di dollari per lo sviluppo di vettori ad uso commerciale. Saranno invece abbandonati i programmi Ares 1 e Ares 5 per sviluppare i razzi destinati a sostituire i vecchi Shuttle.