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Pedofilia a Monaco mentre Ratzinger era vescovo

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Le accuse del quotidiano tedesco "Sueddeutsche Zeitung"

Eleonora Crisafulli
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Nuove accuse di pedofilia per la Chiesa. Secondo il quotidiano tedesco "Sueddeutsche Zeitung", un prete tedesco con precedenti di abusi sessuali ai danni di minori fu trasferito nella comunità di Monaco di Baviera quando Papa Benedetto XVI era arcivescovo di Monaco e di Freising, nel 1980. Il sacerdote arrivato da Essen, nel Nord Reno-Westfalia, avrebbe  poi approfittato di alcuni ragazzini anche nel capoluogo bavarese, dove era stato mandato per lavorare nella comunità della chiesa. Il trasferimento sarebbe stato autorizzato dall'allora arcivescovo Ratzinger. Inoltre il prete ricoprirebbe ancora il ruolo di pastore nel distretto dell'Alta Baviera, a sud della regione. Un caso esplosivo - In un'anticipazione del giornale, in edicola da domani, si legge che il caso assume una «forza particolarmente esplosiva» poiché vede coinvolto l'attuale pontefice che allora «siedeva come arcivescovo di Monaco di Baviera e Freising nel consiglio dell'ordinariato della diocesi». La replica - Immediata la replica del Vaticano, affidata al portavoce padre Federico Lombardi. Interpellato sul caso del prete pedofilo, Lombardi ha spiegato che la diocesi bavarese, in una nota sul proprio sito, ha già chiarito la vicenda: secondo tale ricostruzione, l'allora vicario generale, mons. Gerhard Gruber, ha riconosciuto «l'errore» di aver affidato al sacerdote nuovi incarichi pastorali e si è assunto la piena responsabilità di quanto accaduto. Nel comunicato si legge anche che Ratzinger ordinò che il sacerdote fosse solo accolto in una casa parrocchiale per seguire una terapia e fu Gruber, «scostandosi da questa decisione», ad assegnare senza limitazioni il cappellano alla cura delle anime in una parrocchia.

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