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Il terremoto cileno ha accorciato la giornata

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Dal 27 febbraio scorso 1,26 milionesimi di secondo in meno al giorno

Eleonora Crisafulli
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Il terremoto che ha colpito il Cile ha alterato la durata del giorno. Lo rilevano gli studi del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, che segnalano 1,26 milionesimi di secondo in meno. La violenta scossa di magnitudo 8.8 del 27 febbraio scorso ha provocato uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre di circa otto centimetri, la ridistribuzione della massa e un corrispondente accorciamento del periodio di rotazione (il tempo che la Terra impiega per ruotare attorno al proprio asse). A causa del movimento delle placche tettoniche, il pianeta è diventato più “compatto” e quindi più veloce. Il cambiamento non è misurabile sperimentalmente, dal momento che le alterazioni presunte sono troppo piccole. I ricercatori del Jpl sono comunque riusciti a rilevarlo grazie all'applicazione di modelli matamatici.

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