Caso Mills, Anm: "Nessun complotto"
Berlusconi: "Voglio assoluzione piena"
"E' sconcertante che la decisione della Cassazione, che ha riconosciuto sussistente la corruzione in atti giudiziari susseguente e ha dichiarato prescritto il reato, venga strumentalizzata per affermare l'esistenza di un complotto ordito dai magistrati milanesi". Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, risponde così alle critiche sulla sentenza della Suprema Corte che ha dichiarato prescritto il reato contestato a David Mills. "In attesa di conoscere le motivazioni della decisione - esorta Palamara - chiediamo rispetto per l'attività di tutti gli organi giudiziari". Berlusconi non ci sta - "E' un'invenzione pura, un assurdo, non c'è stata nessuna dazione da parte di un manager di Fininvest che tra l'altro è morto" ha detto Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Torino a proposito del processo Mills, sottolineando di volere una «assoluzione piena». E ancora. La riforma della giustizia "la facciamo, la facciamo, adesso la facciamo; non credo che piacerà molto ai talebani che sono all'interno della magistratura". La richiesta di Ghedini - Oggi il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, da Bruxelles ha precisato che la sentenza «viene dal più importante organo giurisdizionale del Paese, perché non si tratta di una semplice sentenza della Corte di cassazione, ma delle sue sezioni riunite». Ha dunque «rango primario e dà un orientamento giurisprudenziale». A scatenare le reazioni dell'opposizione è proprio l'ultima considerazione, insieme alla dichiarazione di legittimità della richiesta dell'avvocato Ghedini, legale di Berlusconi, di sospendere il processo al Cavaliere proprio alla luce della sentenza di giovedì. Le reazioni dell'opposizione - Il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, ha rimarcato che «la gente per bene confida nelle assoluzioni, non nelle prescrizioni». E, rispondendo ad Alfano, ha aggiunto: «Voglio credere che il nostro premier possa confidare in un'assoluzione e possa andare a cercarsela là dove le assoluzioni vengono date, nella sede giusta». Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, ha invece accusato: «Ribadisco: se c'è un corrotto, c'è un corruttore, ed è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Infatti, la Cassazione ha dichiarato il reato prescritto, grazie ad una legge, ex-Cirielli, che si è fatto fare ad hoc per non farsi condannare, ma ha confermato che è stato commesso. Infatti, David Mills, colpevole, ha dovuto risarcire lo Stato con 250mila euro. Chi, ancora una volta, la fa franca è Silvio Berlusconi, nonostante sia stato accertato, e ieri confermato, che alla base del suo successo imprenditoriale e politico ci sono corruzione, bilanci falsati, evasione fiscale e alterazione delle leggi che regolano il sistema economico». Il premier dovrebbe dimettersi, «perché in un Paese democratico e civile un governo non può essere guidato da un corruttore: questa è la verità».