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Afghanistan, un raid Nato uccide 33 civili

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Tra le vittime quattro donne e due bambini a bordo di un minibus

Eleonora Crisafulli
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Un attacco aereo della Nato ha ucciso 33 civili afghani. Secondo quanto denuncia il governatore, Sultan Ali Uruzgani, le vittime viaggiavano a bordo di tre minibus, su cui si trovavano 42 persone, quando, nei pressi di Dai Kundil, sono stati colpiti dalle forze della coalizione. In un comunicato, la Nato spiega che l'obiettivo dell'attacco era un gruppo di «presunti insorti». I militari sulla scena hanno trovato invece donne e bambini morti. Immediatamente hanno dovuto trasportare i feriti in strutture ospedaliere. Nella nota si anticipa l'avvio di una inchiesta. Il generale Stanley McChrystal, comandante delle forze Nato e Usa a Kabul, ha espresso il proprio rammarico al Presidente afghano, Hamid Karzai: «Siamo estremamente colpiti dalla tragica perdita di vite innocenti. Siamo qui per proteggere gli afghani e uccidere o ferire civili mette a rischio la loro fiducia nella nostra missione. Raddoppieremo i nostri sforzi per riguadagnare questa fiducia». Ma il Consiglio dei ministro afghano ha definito l'incidente «ingiustificabile, condannando l'attacco nel modo più vigoroso possibile».

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