Bertolaso, squillo e appalti
Nell'ordinanza sesso e soldi in cambio di lavori. Berlusconi: i pm si vergognino. Bertolaso : erano massaggi innocenti. Letta: non ha tradito la nostra fiducia
«Cominciamo dai soldi: pensare che si possa imbonire o addirittura comprare con 10.000 euro uno come me, che ha gestito lavori per centinaia di milioni, è perfino umiliante». Così risponde Bertolaso alle accuse che sono rotolate come macigni in questi giorni sulla sua vita. La massaggiatrice Francesca? "Una fisioterapista seria e brava, che mi aiutava con il mal di schiena"". Le accuse, dice il capo della protezione civile, sono un grande equivoco, smontabili una a una. E mentre per gli altri indagati spuntano anche legami con la mafia (soldi da chiedere in prestito a "soggetti campani"), Bertolaso si tira fuori. "Il Salaria Sport Village è frequentato da seimila persone", dice. Non certo un ambiente riservato. Bertolaso è indagato per corruzione. E ha rimesso ogni mandato, anche se Berlusconi ha rifiutato le dimissioni. Secondo gli inquirenti c'entra nella storia degli appalti sul G8 alla Maddalena. Bertolaso chiederà al pubblico ministero di procedere al più presto con l'interrogatorio così da poter fornire tutte le informazioni in suo possesso. Ha garantito poi «pieno supporto al personale della Polizia Giudiziaria, consegnando tutti i documenti» e ribadendo «ancora una volta la più totale fiducia nell'operato della magistratura». «I magistrati si devono vergognare» ha detto Silvio Berlusconi rivolgendosi ai giornalisti italiani passeggiando tra i negozi antiquari nelle strade di Bruxelles. «La legge sulla Protezione Civile Spa va avanti e Bertolaso non si tocca». E Gianni Letta: Guido Bertolaso è una "persona straordinaria" e "non ha tradito la nostra fiducia". "Bertolaso è una persona straordinaria e mi piace mandare a lui un pensiero di solidarietà e di affetto", ha detto Letta nel suo intervento alla cerimonia per la consegna del premio Innovazione 2009 di Finmeccanica in corso a L'Aquila. "Voi -ha detto Letta rivolto alla platea dell'auditorium della caserma della Guardia di Finanza di Coppito- lo avete visto qui a L'Aquila partecipare, soffrire, lavorare con voi e per voi. Non c'è un professionista che, come lui, tenga un cuore così grande proporzionato alla professionalità". E, ha insistito Letta, "voi che lo avete visto, non potete credere che abbia tradito la vostra fiducia, e io non lo credo". L'ordinanza- Ma intanto emergono i primi dettagli dell'inchiesta. Anche appalti a imprenditori amici in cambio di favori sessuali. (di Roberta Catania) Il colpo di scena arriva già a pagina otto. Nell'ordinanza che ieri ha portato in carcere quattro persone, rivelando l'iscrizione nel registro degli indagati del capo della Protezione civile, il gip sostiene che Guido Bertolaso abbia «usufruito di prestazioni di natura sessuale» con donne pagate da un imprenditore che, negli ultimi due anni, sarebbe stato favorito in gare importanti, tanto da avere ottenuto (lui o società a lui riconducibili) gli appalti delle tre grandi opere finite nel mirino della procura. A fornire belle ragazze e location suggestive al sottosegretario sarebbe stato Diego Anemone, finito in manette proprio per corruzione. Reato che, secondo gli inquirenti, il 39enne romano commetteva offrendo ai funzionari «utilità» di ogni genere: donne, soggiorni in centri benessere e denaro. Dalla cronologia di migliaia di intercettazioni telefoniche, infatti, pare che Anemone fosse solito «reperire grosse cifre di denaro prima di incontrare Bertolaso», avallando in questo modo perfino l'ipotesi che siano state pagate tangenti vere e proprie. Dalla cronologia di migliaia di intercettazioni telefoniche pare che Anemone fosse solito «reperire grosse cifre di denaro prima di incontrare Bertolaso», avallando in questo modo perfino l'ipotesi che siano state pagate tangenti vere e proprie Nell'ordinanza di 126 pagine, dopo una premessa su «il sistema gelatinoso», il gip Rosario Lupo dedica un intero capitolo al capo della Protezione civile. «È alquanto inquietante», attacca il giudice, «che rapporti di collusione (che definire sospetti è un mero eufemismo retorico), sussistano tra l'introdottissimo imprenditore Anemone e il potente sottosegretario (coinvolto nella gestione, soprattutto economica, degli appalti aggiudicati dei “grandi eventi”). Bertolaso Guido, risulta inequivocabilmente dalle intercettazioni, frequentare “spesso e volentieri” l'Anemone e le sue strutture per così dire di relax». Nessun giro di parole, Lupo trascina anche il capo della Protezione civile nel vortice che nell'ultimo anno ha legato sesso e potere. «In molteplici occasioni», scrive il gip all'inizio delle 27 pagine dedicate al sottosegretario, «talora in concomitanza con gli incontri con l'Anemone, Bertolaso ha usufruito di prestazioni presso il centro benessere Salaria Sport Village, gestito da Simone R. sotto le direttive di Anemone. In una di queste occasioni il tenore dei dialoghi intercettati induce a ritenere che il Bertolaso abbia usufruito, presso il centro benessere – all'uopo chiuso al pubblico – di prestazioni di natura sessuale e che a tale specifico Simone R. abbia ingaggiato una donna che si è intrattenuta con il Bertolaso». I dettagli non mancano, tanto che poche righe sotto il gip prosegue nella ricostruzione: «Su disposizione dell'Anemone», il dipendente fidato organizza qualcosa di speciale, «una cosa “megagalattica”» lo si sente dire al telefono messo sotto controllo dai carabinieri, che tuttavia «Bertolaso declina per altri impegni, chiedendo però espressamente a Anemone di poterne usufruire in un'altra occasione (conversazione del 27.11.2008). E in effetti», come riportato da altre intercettazioni citate nel provvedimento restrittivo, «la sera del 14.12.2008 l'imprenditore farà giungere presso il Salaria Sport Village (nell'occasione chiuso al pubblico) una donna di nazionalità brasiliana, di nome Monica (con ogni verosomiglianza una prostituta gestita da tale Regina), che intratterrà il Bertolaso». E ancora: «In ogni caso, come detto, il Bertolaso, contattando preventivamente l'Anemone si è recato più volte presso il centro benessere usufruendo delle prestazioni di tale Francesca (per quanto è dato conoscere dalle conversazioni intercettate, ciò è avvenuto quanto meno» 11 volte «dal 2.10.2008 al 25.09.2009)». Su disposizione dell'Anemone, il dipendente fidato organizza qualcosa di speciale, «una cosa “megagalattica”» lo si sente dire al telefono messo sotto controllo dai carabinieri, che tuttavia Bertolaso declina per altri impegni Incontri sessuali messi agli atti e, sulla cui natura, la procura pare non avere dubbi. Inoltre il gip accoglie le richieste del pm anche su un altro punto: il denaro. «Da notare è che il giorno successivo all'incontro dell'Anemone con il Bertolaso del 21.09.2008», scrive il giudice Lupo, «colloquiando con Don Evaldo, sembra quantificare in 50mila euro la somma di denaro di cui necessita. E nella successiva conversazione, n. 4359 del 23.09.2008, intercorsa con la L. A., Anemone sembra fare riferimento alla necessità di reperire ulteriori 50mila euro». Il legame tra i due, secondo gli inquirenti, è nella successione delle telefonate: la cronologia è abitualmente la stessa. Tanto che, in questo caso, il gip prosegue: «Si badi che, la conversazione n. 4359 è di due minuti dopo quella con cui il Bertolaso e l'Anemone fissano di incontrarsi di nuovo la sera di quel giorno». Tra le persone contattate dall'imprenditore romano nella speranza di mettere insieme, e rapidamente, alte somme di denaro, c'è anche chi si tira fuori per la difficoltà di “reggere il passo”. Inoltre «il linguaggio criptico», elemento comune nelle diverse telefonate, tradisce un accordo pregresso. «Ma io c'ho poche copie di quello che ti serve», è infatti sbottato uno dei tanti “finanziatori”, ma Anemone non si abbatte: «Dove arriviamo... vediamo insieme. Alle 4 e mezza passa, dai, che parliamo un attimo». E poi, ancora, pagina dopo pagina sono elencate centinaia di telefonate tra Bertolaso e Anemone, trascritte in quanto quest'ultimo era fin dal primo momento un perno centrale dell'inchiesta. «Dopo ulteriori contatti (9.11.2008 e 19.12.2008)», la posizione del sottosegretario cambia. Il gip spiega: «Sulla base di questi elementi venivano sottoposte a intercettazione utenze telefoniche in uso a Bertolaso, che confermava i contatti telefonici e gli incontri del sottosegretario con Anemone Diego, nonché la frequentazione da parte del primo del Salaria Sport Village. L'attività di intercettazione in oggetto non è stata molto lunga, in quanto veniva interrotta nell'aprile 2009, allorchè si verificava il terremoto in Abruzzo, atteso che tale evento assorbiva integralmente le attività del Bertolaso, rendendo dunque inutile la prosecuzione del servizio tecnico nell'ambito del presente procedimento». Anemone cura in prima persona gli appuntamenti del Bertolaso al centro relax, dove lo stesso Bertolaso usufruisce non solo di “massaggi”, ma anche di vere e proprie prestazioni sessuali Su questa tranche dell'inchiesta, dunque, concludendo il giudice scrive che «è emerso che lo stesso Bertolaso intrattiene rapporti diretti con l'imprenditore Anemone, con il quale spesso si incontra di persona in previsione di taluni di questi incontri, Anemone si è attivato alla ricerca di denaro contante, tanto che gli investigatori ritengono con una certa fondatezza che detti incontri siano stati finalizzati alla consegna di somme di denaro al Bertolaso». Inoltre l'ordinanza illustra nel dettaglio anche i motivi per cui è stato ritenuto necessario metterne sotto controllo l'utenza. «Anemone cura in prima persona gli appuntamenti del Bertolaso» al centro relax, «dove lo stesso Bertolaso usufruisce non solo di “massaggi”, ma anche di vere e proprie prestazioni sessuali». Appare comprensibile, perciò, che «attesi i rispettivi ruoli, Anemone abbia un occhio di riguardo nei confronti dell'illustre conoscente, con un decisivo ruolo istituzionale che gli permette di gestire e decidere la spesa pubblica connessa alla realizzazione degli appalti del G8. Di cui», particolare non di poco conto, «l'Anemone è aggiudicatario».