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Un anno fa moriva Eluana

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Il ricordo del ministro Sacconi in visita dalle suore di Lecco e l'associazione voluta dal padre Beppino Englaro

Maria Acqua Simi
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Un anno fa, il 9 febbraio 2009, moriva Eluana Englaro. La sua vicenda ha scatenato critiche, discussioni, prese di posizione del governo e del presidente della Repubblica. Infine, Eluana è stata lasciata morire. Ma andiamo con ordine e ripercorriamo la sua storia Eluana- 1992. Il medico disse: “Coma profondo per gravissimo trauma cranico”. Il padre di Eluana, una ragazza di 22 anni appena, si guardò intorno smarrito. Il medico lo lasciò riflettere qualche istante. Poi spiegò che la frattura della seconda vertebra cervicale quasi sicuramente condannava sua figlia alla paralisi totale. Ma che sul momento la cosa più urgente, per i medici, era strappare la ragazza dalla morte. “Per questo motivo verrà intubata e le stiamo somministrando i primi farmaci”. Beppino aspettò in silenzio e due rianimatori fecero capire chiaramente ai genitori che in questi casi non resta che attendere il decorso delle successive 48 ore, per vedere come reagisce il paziente. Ma Eluana non reagì, quel mattino freddo di gennaio. Venne dimessa dalla rianimazione in aprile  e portata in un altro reparto dell'ospedale di Lecco, dove viene sottoposta a una serie di stimoli, nella speranza di un risveglio. Poi il trasferimento all'ospedale di Sondrio – a giugno – dove la diagnosi definitiva diventa “stato vegetativo permanente”. Beppino Englaro scoprì tutto questo molto tempo fa. Era la fine del 1992, e  da mesi sua figlia non dava segni di ripresa. Nel 1994, siccome a Sondrio la situazione non cambiava, la affidarono alle cure delle suore Misericordine della clinica Beato Luigi Talamoni di Lecco. Ed è là che, fino al 9 febbraio del 2009 Eluana ha vissuto. Un anno fa il padre decide di sospendere l'alimentazione della figlia, che versa in stato vegetativo ma che non è attaccata a nessuna macchina: il cuore batte regolarmente da solo, dorme, si sveglia e ha il ciclo come ogni ragazza della sua età. Venerdì 6 febbraio 2009, poche ore dopo la decisione di Napolitano di non firmare il decreto legge proposto dal governo (che chiedeva di impedire la sospensione dell'alimentazione ed idratazione) esce un appello al Presidente della Repubblica per salvare la vita a Eluana Englaro (tra i primi firmatari Roberto Formigoni, Maurizio Gasparri, Giancarlo Cesana, Luigi Amicone, Vittorio Feltri). Da oltre quindici ore Eluana è senza acqua e alimentazione, per volontà del padre e dei medici, chiusa nella clinica “La Quiete” di Udine. Lunedì 9 febbraio, poco prima delle 20.00, Eluana muore. Il caso Matrix- Quella stessa sera, canale 5 decide di non mandare in onda uno speciale di Matrix su Eluana Englaro preferendo lasciare intatta la programmazione che prevede il Grande Fratello. In polemica con la decisione, Enrico Mentana si dimette. Un anno dopo- "Domani mattina sarò a Lecco, per reincontrare le suore che così amorevolmente hanno curato Eluana Englaro''. Queste le parole del ministro Maurizio Sacconi, che tanto si era speso per la ragazza un anno fa. ''Incontrai alcune di queste suore a Roma e domani avrò  modo di visitarle a Lecco e poi di organizzare insieme al sottosegretario alla sanità, Eugenia Roccella, una conferenza stampa per fare il punto sulla difesa della vita - puntualizza Sacconi -, sul modo di difendere attivamente anche una vita difficile, come quella di coloro che si trovano in una condizione di stato vegetativo persistente''. Il ministro ha poi sottolineato che ''in recenti attività di ricerca si è potuto rinvenire, anche in una persona in quelle condizioni, un'attività cerebrale''. Per Sacconi, ''sono persone che hanno tutte le funzioni, persone fortemente disabili'', ma ''noi dobbiamo fare in modo che attraverso l'amore, anzitutto quello dei famigliari, delle persone generosamente disponibili ad accompagnarle, possa salvaguardarsi il valore della vita''. L'associazione- ''Vogliamo che i diritti non si scontrino più' con il potere politico come accaduto nella mia vicenda''. Lo ha detto Beppino Englaro partecipando alla costituzione, ad Udine, dell'associazione ''Per Eluana''. Associazione che ha lo scopo di salvaguardare il diritto individuale a una scelta libera e consapevole dei trattamenti sanitari, specie quelli di fine vita, di sostenere il riconoscimento e la validità delle dichiarazioni anticipate di trattamento, di promuovere la conoscenza delle cure palliative. ''Per Eluana'' dispone di un sito Internet - www.pereluana.it - che servirà anche per iscriversi. Il Comitato scientifico è composto, fra gli altri, da Amato De Monte, Stefano Rodota', Umberto Veronesi e Ignazio Marino. Attraverso l'Associazione Per Eluana, ha detto Englaro, "possiamo dare un contributo alla politica perchè possa legiferare. Auspichiamo che si arrivi a una legge giusta, possibilmente. È a questo che noi puntiamo, ma loro hanno i numeri per ribaltare la situazione quando vogliono".

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