Prof vuol sezionare coniglio, fermato
Il preside della scuola: nessuno farà esperimenti su animali vivi
AgireOra Network hainviato una diffida al preside dell'Istituto De Gasperi di Borgo Valsugana (TN), dopo la notizia, uscita sui giornali locali, di un professore di scienze che intendeva svolgere un esperimento didattico di dissezione di un coniglio, facendo presente che tale attività è vietata dalla legge italiana, e che la scuola e il professore coinvolto, in ogni caso, avrebbero dovuto essere in possesso degli opportuni permessi rilasciati dal Ministero della Salute. Il dirigente scolastico ha risposto alla diffida con una lettera, in cui si impegna a far rispettare la legge e a non svolgere all'interno della scuola esperimenti di questo tipo, dichiarando che "in questo Istituto nessun professore di scienze ha effettuato esperimenti didattici utilizzando animali, e che anche nel futuro non si intendono effettuare esperimenti di questo tipo". "Cessato allarme, quindi, per ora" dichiarano sollevati i coordinatori di AgireOra Network, "ma è importante vigilare sempre su queste situazioni, e stroncare sul nascere, agendo per vie legali, i propositi di questo tipo che nascono da una mancanza di sensibilità oltre che di conoscenza della normativa. È particolarmente importante agire in questi casi, perché i ragazzi non considerino 'normale' usare un animale come se fosse una cosa a loro disposizione, uno strumento, un 'oggetto vivente' come i sostenitori della vivisezione amano dire". Secondo AgireOra Network, in casi come questo più che le discussioni e i dibattiti, è l'applicazione della legge che può essere efficace nel difendere gli animali. "Ci sono talmente pochi casi in cui la legge consente di agire a tutela degli animali, che è assolutamente opportuno utilizzarla almeno in queste situazioni per bloccare immediatamente l'eventuale azione ai danni degli animali". In Italia, infatti, questo genere di sperimentazione sugli animali non è consentito: secondo la legge 116/1992, si possono usare gli animali nella sperimentazione didattica solo 'in deroga', e previa esplicita autorizzazione del Ministero. Autorizzazione che non potrebbe comunque essere data, perché esistono sempre metodi alternativi di studio che non comportano l'uso di animali, in particolare per la sperimentazione didattica. Recita infatti la legge 116: "In deroga all'art. 3, comma 1, il Ministro della sanità autorizza gli esperimenti a semplice scopo didattico soltanto in caso di inderogabile necessità e non sia possibile ricorrere ad altri sistemi dimostrativi". Il professore coinvolto nelle vicenda aveva dichiarato al giornale “L'Adige” il 20 gennaio, in merito a tale circolare: "L'ho letta, ma non sono d'accordo su alcuni punti."