Bce, tassi invariati all'1%
Trichet: "Ripresa non uniforme, grande incertezza"
Tassi ai minimi dalla nascita della Banca Centrale Europea. Il consiglio direttivo, riunito giovedì mattina sotto la presidenza di Jean Claude Trichet, ha mantenuto invariati i tassi all'1 per cento. Nella riunione sono stati lasciati invariati anche il tasso marginale sulle operazioni di rifinanziamento all'1,75% e quello sui depositi presso l'istituto centrale allo 0,25%. L'economia in Eurolandia - Commentando la decisione presa dal consiglio della Bce, Trichet ha spiegato "i tassi di interesse attuali restano appropriati, le informazioni giunte più di recente hanno confermato che l'economia ha continuato a espandersi a cavallo d'annata, per il 2010 è attesa una crescita moderata, ma il processo di ripresa resterà discontinuo, e le prospettive restano soggette a rischi". Inflazione - La Bce rileva "ridotte pressioni sul medio termine, ci attendiamo che la stabilità dei prezzi sia mantenuta". Inoltre il Consiglio direttivo si attende che anche le generali attese dei vari attori dell'economia, sull'andamento dell'inflazione restino "fermamente ancorate ai livelli obiettivo" sul lungo termine. Disoccupazione - Cattive notizie sul fronte occupazionale. Per il presidente Trichet "la disoccupazione nell'area euro continuerà ad aumentare, indebolendo i consumi". Le banche - Trichet ha fatto un accenno anche al ruolo delle banche per il sistema economico. "Preferisco ovviamente che le banche facciano soldi, perché‚ quando li hanno persi hanno fatto una catastrofe totale - ha detto Trichet durante la conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo - In ogni caso i profitti delle banche dovrebbero servire non a concedere dividendi agli azionisti, o bonus ai manager, ma per rafforzare i bilanci e le loro posizioni di istituzioni finanziarie, che hanno un ruolo da giocare nell'economia reale". Grecia - Le recenti misure di austerità supplementari decise da Atene sono "passi nella giusta direzione", ma ora è cruciale rispettare questi impegni. "Il target sul deficit 2010 dovrà essere centrato, così come quello sul 2012", ha detto Trichet. "E' assolutamente cruciale che raggiungano gli obiettivi che loro stessi hanno prefissato". Il governatore ha puntato l'attenzione anche sulla centralità del patto di stabilità. “Il rispetto totale del patto di stabilità e di crescita è vitale”. Molti Stati membri di Eurolandia, sottolinea Trichet, “devono far fronte ad un aumento dei debiti e dei deficit importante che crescono rapidamente. E questi alti livelli pesano sulla politica monetaria dell'area dell'euro e rischiano di sminuire il Patto di stabilità che è una pietra miliare dell'Ue. E' di un'importanza capitale che ogni Stato membro definisca una strategia di risanamento dei conti pubblici” da iniziare “entro il 2011 e che superi l'aggiustamento annuale dello 0,5% del pil. La priorità deve essere posta su un taglio della spesa pubblica”. Da sempre la Bce “è stata inflessibile nella difesa del Patto di Stabilità. Anche nel 2004-2005, quando alcuni paesi chiedevano di attenuare significativamente i vincoli, ci siamo opposti rispondendo che l'Unione Economica e Monetaria è basata su questo pilastro”.