Lo scandalo Terry diventa affare di stato
Capello deve decidere se lasciargli la fascia di capitano
Diventa un affare di stato lo scandalo che coinvolge John Terry, il capitano della nazionale inglese e del Chelsea: secondo il Times, il governo sta esercitando pressioni sulla federcalcio (Football Association), perché assuma una posizione chiara. «Sul campo John Terry è un giocatore fantastico e un buon capitano dell'Inghilterra. Ma come tale, deve assumersi responsabilità davanti al paese. Se tali sospetti venissero confermati - e al momento sono solo sospetti - verrebbe messo in discussione il suo ruolo di capitano», dice Gerry Sutcliffe, ministro dello Sport. «Parlo regolarmente con la FA, chiederò il loro punto di vista e vediamo cosa succede», aggiunge l'esponente dell'esecutivo. Terry, sposato con Toni Poole, e padre di due bambini, è nella bufera, a causa della relazione con Vanessa Perroncel, legata a Wayne Bridge, ex compagno di Terry nel Chelsea, nonché suo testimone di nozze. La moglie Toni, sconvolta dalle rivelazioni pubblicate dai tabloid nell'ultimo fine settimana, è volata a Dubai intenzionata a separarsi. Sabato, in compagnia dei due figli e della mamma, è volata a Dubai dopo aver preso contatti con un noto avvocato divorzista di Londra: «Toni ha bisogno di stare lontana da John - ha rivelato una fonte anonima al Sun - Si sente così umiliata che non vuole tornare sui suoi passi. Ed è determinata a fargliela pagare cara». Oltre al divorzio, altri guai attendono Terry: in Inghilterra è infatti in atto una vera e propria campagna mediatica, perché gli venga tolta la fascia di capitano della nazionale. Nella nazione patria delle scommesse, in attesa della decisione di Fabio Capello, fioccano le quote dei bookmakers che danno in vantaggio Steve Gerrard (3/1) su Wayne Rooney e Rio Ferdinand, entrambi quotati a 10/1, per la successione a Terry. Gli inglesi infatti non ritengono che Terry non sia più meritevole di rappresentare la nazionale, anche perché Bridge, terzino del Manchester City, nonché amico tradito, fa parte del gruppo della Nazionale allenata da Fabio Capello: la questione, insomma, rischia di avere ripercussioni anche sull'equilibrio di squadra. Terry, del resto, ha provato invano a bloccare la pubblicazione di articoli sulla scabrosa vicenda. L'Alta Corte di Londra, però, ha respinto la richiesta del difensore dei blues. Capello, ct dell'Inghilterra, comunque sembra non avere fretta, intenzionato a utilizzare le prossime settimane di avvicinamento all'amichevole del 3 marzo a Wembley contro l'Egitto per decidere se confermare a Terry i gradi di capitano. Nel frattempo, tramite il general manager Franco Baldini avvierà una serie di incontri, con lo stesso Terry, così come con Wayne Bridge e altri giocatori della squadra per conoscere l'umore dello spogliatoio. «Non c'è urgenza di prendere una decisione - ha dichiarato una fonte anonima della Fa al sito della Bbc -Incontreremo i giocatori il prossimo mese e avremo la possibilità osservare le dinamiche del gruppo da vicino». Attualmente in Svizzera dove sta trascorrendo un periodo di convalescenza dopo l'operazione al ginocchio, Capello ha preferito evitare ogni commento, ma chi ha avuto modo di parlargli lo ha trovato preoccupato per le conseguenze che la vicenda potrà avere sulla spedizione inglese. La prima delle quali - molto probabile - è il ritiro dalla nazionale di Bridge, che ieri però ha ricevuto la solidarietà del suo allenatore Roberto Mancini e di alcuni compagni di squadra: Carlos Tevez, Nigel de Jong e Stephen Ireland (ma nessun calciatore inglese) hanno indossato una maglietta con scritto «Team Bridge». Difficilmente però basterà per convincerlo a tornare sui suoi passi e perdonare l'ormai ex amico Terry, che ha approfittato di una crisi tra lo stesso Bridge e l'ex fidanzata Vanessa Perroncel. L'amante di Terry - già madre di un bambino di tre anni avuto con Bridge - sarebbe stata anche costretta ad abortire dal capitano inglese, un'interruzione di gravidanza che il calciatore avrebbe preteso e ottenuto, ricompensando la modella francese con 23mila euro. Terry, il giocatore più pagato d'Inghilterra con le sue 150.000 sterline a settimana, ha ricevuto in ogni caso il «pieno sostegno» dal proprio club in relazione alla «vicenda personale». Carlo Ancelotti, ct del Chelsea di cui Terry è capitano, ha scelto questa via, schierandosi senza paura dalla parte del calciatore: «John è un professionista esemplare e io non entro nella vita privata dei miei giocatori. Non ho neppure preso in considerazione l'idea che Terry non potesse più essere il capitano del Chelsea», ha detto Carletto. Bridge, invece, attraverso un comunicato ha chiesto il rispetto della privacy: «ho letto quanto hanno scritto i giornali negli ultimi giorni. Gli articoli trattano di cose strettamente personali e private, quindi non intendo fare commenti, soprattutto per tutelare mio figlio (Jean Claude, avuto nel 2006 dalla proprio dalla Perroncel). Anche in futuro non parlerò di questa storia, e chiedo che la mia privacy venga rispettata».