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Nasce il carcere per trans

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"Detenuti molto soddisfatti per questa novità"

Eleonora Crisafulli
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Nasce a Empoli il primo carcere per transessuali. Lo ha annunciato il provveditore toscano dell'Amministrazione penitenziaria, Maria Pia Giuffrida: a breve i lavori di adeguamento del carcere Pozzale saranno conclusi. A fine marzo 30 detenuti che al momento si trovano in un'ala dedicata del penitenziario di Sollicciano a Firenze verranno trasferiti nella rinnovata struttura. Secondo la Giuffrida, i trans «sono molto soddisfatti per questa novità». Il carcere - La struttura è stata ricavata da un ex carcere femminile a custodia attenuata: «Sono stati fatti adeguamenti al sistema idraulico e a quello elettrico e sono stati anche ridefiniti i livelli di sicurezza dell'istituto che prima, essendo carcere a custodia attenuata, erano minori rispetto alle prossime necessità». Previste anche un orto, una biblioteca e un luogo dove poter svolgere attività scolastiche. Per quanto riguarda il personale, «ci saranno agenti di polizia penitenziaria donne ma la maggior parte saranno maschi». Tutti hanno frequentato corsi di aggiornamento. Inoltre, la struttura per trans avrà un orto e una biblioteca. Altri reparti - Oltre al carcere di Empoli, è già attivo nel penitenziario romano di Rebbibia un reparto ad hoc. A questo punto il Dap ritiene che non sarà necessario aprire nuove carceri per trans. Se fosse necessario si procederebbe solo con l'allestimento di una sezione nel Triveneto. Un'idea geniale - Il presidente del Movimento nazionale identità transgender (Mit), Regina Satariano, convinto che non si possa continuare a relegare i trans in isolamento, è soddisfatto dell'iniziativa: «È stata un'idea geniale realizzare un carcere per soli detenuti trans. Non sarà un ghetto ma un'opportunità per evitarne l'isolamento nei penitenziari e dare a queste persone le motivazione per progetti di reinserimento sociale mentre scontano la pena». Satariano ha spiegato che nei penitenziari «le detenute donne non vogliono i trans e, per evitare problemi, i transgender non vengono tenuti nel reparto maschile: così nelle carceri vengono ricavati reparti dedicati ai trans. Ma questo diventa isolamento. Persino l'ora d'aria la fanno a parte». Secondo il presidente del Mit, invece, «i trans possono costruire un futuro se vengono detenuti in una struttura solo per loro».

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