La Cassazione legittima il vaffa al vigile
E' il caso di un medico che per una visita cardiologica urgente aveva lasciato l'auto in divieto
Il vaffa al vigile non è reato. In casi estremi, di vita o di morte, si può mandare a quel paese l'agente di polizia se ci ha fatto una contravvenzione. Il via libera arriva dalla Cassazione che, però, precisa: l'insulto sarà perdonato solo nel caso in cui la multa sia stata fatta ad un automobilista che abbia "contingenze prioritarie che prevalgano su ogni altra esigenza". Il caso è quello di un medico, chiamato per una visita cardiologica urgente, che aveva lasciato la macchina in divieto e, vedendo i vigili fargli la multa, si era rivolto loro dicendo: "fatemi la contravvenzione e io vi farò vedere l'inferno". La difesa di Antonio C. ha fatto ricorso con successo in Cassazione sostenendo che in questo caso doveva scattare "l'esimente dell'adempimento del dovere" non escludibile "in ragione dello scarso livello di sensibilità dimostrato verso la difficile opera di controllo del traffico e delle esigenze della collettività".