È morto il Nobel Marshall Nirenberg
Aveva decifrato il codice genetico
È morto Marshall Nirenberg, lo scienziato statunitense che nel 1968 ottenne il Premio Nobel per la medicina, condiviso insieme a Robert Holley ed Har Gobind Khorana, per aver «decifrato» il codice genetico. Nirenberg, il biochimico che ha descritto il codice genetico e definito il ruolo nella sintesi proteica, è morto nella sua casa di Manhattan all'età di 82 anni in seguito ad un tumore. La notizia della scomparsa, che risale a venerdì scorso, è stata annunciata oggi dal «New York Times», dopo aver avuto la conferma dalla nipote Susan Weissman. Nirenberg, fra i maggiori biologi molecolari, nel 1960 riuscì a stabilire la corrispondenza tra codice genetico e codice amminoacidico, identificando la relazione fra quasi tutte le 64 possibili triplette di basi azotate e i 20 amminoacidi costituenti le proteine. In questi studi, Nirenberg scoprì anche fenomeni quali la ridondanza del codice, i codoni «non senso», e mise in luce per la prima volta molti aspetti del meccanismo della sintesi proteica. Nato a New York il 10 aprile 1927, Marshall Warren Nirenberg, appassionato di biologia fin da giovanissimo, si laureò in scienze naturali all'Università della Florida e poi si specializzò in biochimica all'Università del Michigan. Iniziò la sua attività di ricerca presso i National Institutes of Health, all'interno della American Cancer Society, focalizzando dal 1959 gli studi sulle relazioni tra Dna, Rna e proteine, che poi lo portarono a diventare direttore della sezione di genetica biochimica nel 1962. Nel periodo in cui Nirenberg iniziò le sue ricerche, erano piuttosto relative le conoscenze sul Dna: i lavori di Francis Crick, James Dewey Watson ed Oswald Avery ne avevano chiarito la struttura ed il ruolo di molecola latrice dell'informazione genetica, ma non era ancora chiaro il meccanismo attraverso cui il Dna potesse essere replicato e fornire informazioni per la sintesi proteica, e quale ruolo potesse avere l'Rna in questi processi. Per rispondere a questi interrogativi, Nirenberg intraprese i suoi studi insieme ad Heinrich Matthaei, riuscendo a sintetizzare un filamento di Rna composto solo da uracile all'interno di un estratto cellulare di «Escherichia coli» costituito solo da Dna, Rna, ribosomi ed ulteriori componenti necessari alla sintesi delle proteine. Gli esperimenti di Nirenberg ricevettero una grande attenzione da parte della comunità scientifica internazionale. In pochi anni, il suo gruppo di ricerca svolse infatti esperimenti del tutto simili che portarono a definire che le triplette di adenosina e citosina codificano per lisina e prolina, mentre triplette di guanina non codificano per nulla. Il passo successivo fu effettuato da Phillip Leder, un ricercatore del laboratorio di Nirenberg, che sviluppò un metodo per determinare il codice genetico su pezzi di tRna. Questo permise di velocizzare enormemente l'assegnazione dei codoni (le triplette di basi azotate) agli amminoacidi corrispondenti, identificando 50 dei 64 codoni potenziali. Furono poi gli esperimenti di Har Gobind Khorana a confermare e completare la decifrazione del codice genetico. Nirenberg fu premiato nel 1966 con la National Medal of Science dalla Casa Bianca e nel 1968 con la National Medal of Honor assegnata dal presidente americano Lyndon Johnson. Dal 2001 era membro della American Philosophical Society.