Foibe, la Cassazione: i partigiani non c'entrano
Non ci sono prove di un loro coinvolgimento. Il 10 febbraio black out del web per il giorno del ricordo
I partigiani del Friuli non furono coinvolti nell'affare delle foibe. O almeno non ci sono le prove. Quindi quel che scrivono gli autori del libro 'Genocidio' - Mario Pirina e la moglie Anna Maria D'Antonio - sul loro coinvolgimento nella deportazione e nella scomparsa nelle foibe di civili italiani, costituisce diffamazione. I partigiani che combatterono contro i nazifascisti nelle valli friulane del Natisone insieme alle forze jugoslave del maresciallo Tito tra il 1943 e il 1945 sono dunque "innocenti". Casa Pound ha promosso un'ora di 'black out' e 24 ore di lutto su centinaia di siti internet, blog e forum per dire che “la verità non può essere infoibata” Lo sottolinea la Cassazione - sentenza 706 della Prima sezione civile - confermando la condanna al risarcimento dei danni da diffamazione a carico di Pirina (ex esponente del Fuan ed ex militante della Lega Nord poi passato a Forza Italia) e della moglie che, ora, dovranno risarcire tre partigiani indicati nel libro, pubblicato nel 1995 anche con fondi erogati dalla Regione Friuli, come deportatori e/o collaborazionisti. In particolare, la Cassazione ha respinto il ricorso di Pirina e della D'Antonio confermando, in quanto «del tutto congrua e niente affatto contraddittoria», la sentenza emessa nel gennaio del 2004 dalla Corte di Appello di Trieste. La sentenza arriva a un mese dalla giornata del ricordo, il 10 febbraio. Per quel giorno Casa Pound ha promosso un'ora di 'black out' e 24 ore di lutto su centinaia di siti internet, blog e forum per dire che “la verità non può essere infoibata”. La manifestazione virtuale, arrivata alla terza edizione e organizzata dall'Associazione di Promozione Sociale CasaPound Italia, è in collaborazione con Novopress Italia, NoReporter e Radio Bandiera Nera nella 'Giornata del Ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati'. “Manifesta con noi, dai voce alla tua volontà di ricordare”, si legge sulle locandine che hanno letteralmente invaso il web: “Mercoledì 10 febbraio 2010 alle ore 11 centinaia di siti internet, blog e forum corredati di Tricolore osserveranno un'ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano degli assassini titini e manterranno il lutto per le ventiquattr'ore successive”.