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Napolitano: niente riforme a colpi di maggioranza

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E An applaude: ha ragione

Maria Acqua Simi
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Fini e Berlusconi s'accordano e si rilassano,  ma Napolitano fa da sponda ricordando che la maggioranza non può riformare da sola.  E FareFuturo applaude. Il gioco delle parti tra cariche istituzionali e governo è ripartito: Fini e il capo della Repubblica rinnovano anche oggi la loro alleanza. Giorgio Napolitano, nel suo intervento durante l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Bari, ha detto: ''Faccio appello alla consapevolezza, che non dovrebbe ormai mancare tra le forze politiche e sociali, della assoluta necessità di lavorare e di riformare, anche per l'Università, in un'ottica di lungo periodo e non sulla base di impostazioni contingenti, asfittiche, di corto respiro, cui corrispondano conflittualità deleterie''. Il presidente della Repubblica, inoltre, ha sottolineato la necessità di "I principi dominanti della nostra civiltà e gli indirizzi supremi della nostra futura legislazione, che siano sanciti in norme costituzionali affinché siano sottratti all'effimero gioco di semplici maggioranze parlamentari". FareFuturo: la partita delle riforme deve essere giocata in campo terzo, su un terreno in cui nessuna delle due squadre pensi di giocare in casa, con il pubblico a favore Pronta la risposta di An, per bocca di Farefuturo: "Giorgio Napolitano ha ragione, quando parla di 'celte che vadano al di là della maggioranza parlamentare". Secondo Ffwebmagazine, "la partita delle riforme deve essere giocata in campo terzo, su un terreno in cui nessuna delle due squadre pensi di giocare in casa, con il pubblico a favore".  "Serve il coraggio - scrive il direttore Filippo Rossi - di rinunciare a ogni possibile ragionamento strumentale, a ogni dogma, a ogni ideologia. Il coraggio estremo di mettersi tutti attorno a un tavolo senza più sottolineare le differenze ma esaltando le uguaglianze. E ce ne sono, eccome se ce ne sono. Il coraggio insomma di mettersi in discussione".  Perché‚ "non è possibile pensare che quando si tratta di delineare e progettare politiche di lungo periodo, sia preferibile farlo a colpi di maggioranza, senza tenere in nessun conto le opinioni degli 'altrì, le opinioni di tutti. E non è possibile pensare, per esempio, che se ci sono da impostare le riforme istituzionali, che scriveranno il futuro del paese, sia meglio farlo con qualche blitz improvviso, senza dibattito, senza discussione. E allora stabilita la base di partenza condivisa da tutti, a questo punto bisogna azzardare il passo successivo. Per fare il quale, ha ragione Daniele Capezzone, c'è bisogno di coraggio, molto coraggio. Da una parte, certo. Ma anche dall'altra".  "Sì - conclude Ffwebmagazine - ha ragione Napolitano quando cita Aldo Moro: il gioco di maggioranza e opposizione, del noi e del loro, diventa un passatempo effimero, quando si tratta di decidere sul futuro del paese. Un futuro e un paese che, a volte conviene ripeterlo, non appartengono e non possono appartenere - per definizione - solo a una parte".

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