Bari, arrestato comandante dei Vigili del Fuoco
Accusato di concussione, falso e truffa
Ci sono la fornitura di un albero di Natale e dei relativi addobbi, il pagamento di una cena, la richiesta di assunzione di una conoscente presso il colosso svedese Ikea, dal quale ottenne anche la fornitura gratuita di 20 poltrone, e il trasloco di masserizie da un alloggio di servizio alla sua abitazione privata tra gli episodi concussivi contestati al comandante dei vigili del fuoco di Bari, Giovanni Micunco, posto stamani agli arresti domiciliari per tre episodi di concussione, due falsi e due truffe. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2005 e il 2007 e riguardano le presunte pressioni che Micunco avrebbe esercitato sugli imprenditori che avevano chiesto ai vigili del fuoco il rilascio della certificazione di prevenzione incendi, atto indispensabile per poter esercitare l'attività d'impresa. Assieme a Micunco, sono ai domiciliari il funzionario dei vigili del fuoco addetto all'ufficio prevenzione incendi, Luigi Cippone, e il dipendente dell'Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro (Ispesl) Rocco Mercurio. I tre sono anche accusati di falso «in concorso tra loro più altri da identificare», in relazione a una pratica chiamata "Area Bersaglio", presentata il 21 marzo 2007 ai vigili del fuoco dalla "Dec spa" del gruppo edile barese De Gennaro, e favorevolmente istruita il 3 aprile 2007 da Cippone e quindi inviata al Comune di Bari, che l'ha giudicata incompleta di un elaborato grafico. Secondo l'accusa, al fine di scongiurare il rigetto della pratica, i tre indagati hanno prodotto l'elaborato mancante, attestando falsamente le date di ricezione e le planimetrie. Rocco Mercurio è collaboratore dello studio tecnico ingegneristico di impianti sicurezza di Bari di Rocco, Luciano Uva, indagato a piede libero per falso. Nell'inchiesta, sono indagati anche i funzionari della Regione Puglia Michele Di Leone e Giuseppe Bellomo - per falso e truffa - per aver concorso con Micunco nell'indurre in errore la Regione Puglia, e per far liquidare al comandante dei vigili del fuoco le indennità chilometriche (due da 10,80 euro ciascuna e una da 13.50 euro), spettanti ai membri di commissione per i collaudi e la verifica di impianti di distribuzione carburanti. Secondo l'accusa, nel compiere la frode, i funzionari regionali si sono basati sul falso presupposto che Micunco utilizzava nelle missioni l'auto privata anziché quella di servizio. Tra gli altri indagati, c'è anche il vigile del fuoco Raffaele Speranza - per truffa - per aver concorso con Micunco nel far controllare la caldaia dell'alloggio del comandante, facendo fatturare la spesa di 216 euro come intervento sull'impianto centralizzato del comando vigili. Assieme a Mercurio, sono indagati per concussione anche i dipendenti dell'Ispesl Antonio De Musso, Domenico Amato e Salvatore Sollazzo, per aver costretto il responsabile della società Liquigas di Bari e Foggia ad alimentare un sistema di frode, che consisteva nel rilasciare ai dipendenti della Liquigas il punzone con il timbro dell'istituto, per far figurare i collaudi - due anzichè uno, con relativo raddoppio delle spese di missione - di un rilevante numero di bombole vuote di gas, collaudi in realtà mai eseguiti dal responsabile Liquigas. Cippone è infine accusato di aver alimentato una prassi concussiva, che prevedeva la dazione di danaro e di altre utilità, a fronte di una preventiva consulenza nell'attività anticendio: in questo modo, avrebbe incassato dal 2002 al 2007 almeno 12.000 euro, oltre ad un cestino con funghi e latticini del valore di 50 euro.