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Il trucco degli antichi egizi proteggeva gli occhi

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La scoperta di un gruppo di ricercatori parigini

francesca Belotti
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Il tratto nero che metteva in risalto gli occhi degli antichi egizi conteneva piombo, una sostanza notoriamente tossica. Eppure i medici greci e romani ne hanno decantato le virtù curative, oltre che l'effetto estetico. Il trucco degli antichi egizi aveva effetti medicinali e poteva far scattare un meccanismo di difesa che in caso di infezione agli occhi Una contraddizione che ha suscitato la curiosità di un gruppo di ricercatori del Centro nazionale di ricerca scientifica e dell'università Pierre e Marie Curie di Parigi, che in collaborazione con il Centro di restauro e ricerca dei musei di Francia hanno appurato che a dosi molto deboli il piombo non solo non è nocivo, ma induce la produzione nell'organismo di una molecola, il monossido d'azoto, nota per attivare il sistema immunitario. Il trucco degli antichi egizi aveva effetti medicinali, e poteva far scattare un meccanismo di difesa che in caso di infezione agli occhi limitava la proliferazione dei batteri, secondo le conclusioni dei lavori dei ricercatori. Per arrivare a tali risultati l'equipe coordinata da Christian Amatore si è servita della laurionite, un cloruro di piombo che figura tra i sali sintetizzati dagli antichi egizi e ha osservato la sua azione su una cellula isolata della pelle con l'aiuto di ultramicroelettrodi, constatando la superproduzione di qualche decina di migliaia di molecole di monossido d'azoto. Questo stimola l'arrivo di cellule immunitarie chiamate macrofagi, che proteggono l'organismo ingerendo batteri e scorie.

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