Una frode fiscale in materia di Superbonus 110% è stata scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Varese, che hanno sottoposto a sequestro beni e disponibilità finanziarie per oltre 240mila euro. Quattro gli indagati, due amministratori di una società edile e due tecnici. I finanzieri della compagnia di Luino hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Varese. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, coordinate dalla Procura di Varese, l'impresa edile con sede ad Induno Olona avrebbe posto in essere una frode sull’esecuzione di lavori di ristrutturazione di immobili di soggetti privati nel comune di Maccagno con Pino e Veddasca, con accesso ai benefici fiscali previsti dal Superbonus in realtà mai eseguiti o eseguiti solo parzialmente. Inoltre gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno evidenziato che i lavori, solo cartolarmente, iniziavano prima delle previste autorizzazioni di legge. Dagli accertamenti è emerso inoltre che il profitto del reato veniva poi reinvestito nell’attività imprenditoriale.La frode è stata realizzata con la complicità di due tecnici abilitati, che hanno asserito falsamente l’esecuzione dei lavori, tramite l’inoltro all’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) delle attestazioni previste in materia. Sono state segnalate alla Procura di Varese 4 persone, tra cui gli amministratori pro tempore della società appaltatrice dei lavori, per l’emissione di fatture false, e due tecnici abilitati, in relazione alle false attestazioni prodotte. Èstata inoltre accertata la responsabilità amministrativa in capo alla società.
Una fregata francese ha abbattuto un drone lanciato dallo Yemen che aveva preso di mira le rotte marittime nel Mar Rosso. L'esercito francese ha mandato il video dell'azione. La nave francese fa parte della missione Aspides dell'UE che garantisce la sicurezza dei corridoi marittimi in questa regione ad alto traffico.
Un cittadino tunisino residente a Cosenza ritenuto appartenente all'Isis è stato arrestato dagli agenti della Digos della Questura di Catanzaro, unitamente a personale della Digos di Cosenza e della Direzione centrale Polizia di prevenzione, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Catanzaro.
Il delitto ipotizzato è associazione di natura transnazionale con finalità di terrorismo denominata Isis, nell'ambito della quale avrebbe assunto il ruolo di organizzatore. L'uomo fermato, che si professava salafita–takfira, era ricercato nel Paese di origine per essere stato coinvolto in attività terroristiche e, secondo quanto emerso, era determinato a compiere un attentato terroristico in Italia nel prossimo futuro.
L'indagine ha consentito di delineare l’esistenza e l'operatività di una struttura criminale idonea a mettere in opera atti terroristici, che svolgeva attività di proselitismo e indottrinamento finalizzata a inculcare una visione positiva del martirio per la causa islamica nonché attività di addestramento militare e il cui obiettivo era quello di sovvertire gli ordinamenti statuali, soprattutto quelli relativi a Stati dove la popolazione è a maggioranza musulmana, tendendo a creare strutture teocratiche, dove i vertici dispongono che le leggi siano di derivazione divina e che le stesse debbano essere rigidamente osservate. L'organizzazione promuoveva ideali di radicalismo religioso e l’avversione verso la popolazione ebraica e l’ambiente di vita in Italia.
Le attività svolte sono state documentate attraverso l’acquisizione di file inneggianti la Jihad, di filmati su attentati e scene di guerra rivendicati dall'Isis. Sono stati inoltre acquisiti documenti illustrativi della preparazione di armi ed esplosivi, delle modalità con cui raggiungere luoghi di combattimento e come trasmettere in rete messaggi criptati.
Dal cielo, a bordo dell’elicottero Drago 66 dei vigili del fuoco, Brusasco, piccolo centro della provincia di Torino, è simile a una enorme laguna e le campagne sembrano scomparse: al loro posto solo acqua, fango e qualche albero che ancora resiste. Tra i rami affiora appena il tetto di un’auto. Dentro c’è qualcuno che aspetta di essere salvato. Il vigile del fuoco si cala lentamente con il verricello, atterra sul veicolo sommerso, parla con la persona intrappolata e la rassicura. Poi la lega a sé con l’imbracatura. Insieme salgono, sospesi nel vuoto, fino a raggiungere l’elicottero.
Il vicepresidente degli Usa JD Vance è sbarcato dall'Air Force Two all'aeroporto di Ciampino venerdì, poco prima delle otto. Era accompagnato dalla moglie Usha e dai tre figli. Vance teneva in braccio la figlia Mirabelle, di due anni. Alle 13 viene ricevuto a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di ritorno da Washington, dove ha incontrato il presidente americano Donald Trump.